Testamento del kamikaze in aeroporto: 'non voglio fare la fine di Salah'
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Testamento del kamikaze in aeroporto: 'non voglio fare la fine di Salah'

Il procuratore ha spiegato ancora che nel testo il kamikaze afferma di 'essere nel panico, di non sapere che fare, di essere ricercato ovunque'.

Commemorazione a Bruxelles
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23 Marzo 2016 - 14.59


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“Non voglio ritrovarmi in una cella con Salah Abdeslam”. E’ quanto ha scritto Ibrahim El Bakraoui, il kamikaze che si è fatto esplodere all’aeroporto di Bruxelles, in un computer che era stato buttato nella spazzatura ed è stato ritrovato dalla polizia, secondo quanto ha riportato il procuratore federale belga Frederic Van Leeuw.

Il procuratore ha spiegato ancora che nel testo il kamikaze afferma di “essere nel panico, di non sapere che fare, di essere ricercato ovunque”. Il computer è stato trovato durante le operazioni condotte a Schaerbeek, dove la polizia è andata martedì sera nel covo dei terroristi dove sono stati ritrovati – ha precisato ancora il magistrato – “15 chili di esplosivo, acetone, acqua ossigenata e chiodi”.

Il procuratore ha spiegato che Ibrahim El Bakraoui è stato identificato tramite le impronte digitali, mentre il secondo terrorista deceduto nelle esplosioni non è stato identificato. Quindi dei tre uomini che appaiono nel fermo immagine della registrazione delle telecamere di sicurezza di Zaventem ne è stato identificato uno solo, dal momento che non è stata confermata l’identificazione circolata oggi sui media del cosiddetto ‘terzo uomo’ come Najim Laachraoui.

Il procuratore ha poi confermato che negli attentati di ieri sono state uccise 31 persone e 270 ferite.

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