Salah collabora e si oppone all'estradizione
Top

Salah collabora e si oppone all'estradizione

Il terrorista interrogato a Bruxelles. Hollande: chiederemo l'estradizione. Il legale di Salah: ci opporremo alla richiesta francese. Mandato di arresto europeo

Salah collabora e si oppone all'estradizione
Preroll

Desk2 Modifica articolo

19 Marzo 2016 - 18.27


ATF

Salah Abdeslam e Amine Choukri sono stati interrogati oggi dagli inquirenti. Questa mattina presto, l’unico superstite dei terroristi degli attentati di Parigi dello scorso 13 novembre e il suo complice hanno lasciato l’ospedale di Saint-Pierre a Bruxelles. Abdeslam è incriminato per “omicidi di matrice terrorista e partecipazione alle attività di un gruppo terroristico”, così come Abid Aberkan, ha riferito la procura federale belga. Il terrorista rimarrà in carcere per altri cinque giorni. Il legale del terrorista: benché ferito alla gamba, lo stato di salute di Abdeslam “non è problematico”

Hollande: la Francia chiederà l’estradizione. Intanto il presidente francese Francois Hollande ha annunciato che “la Francia chiederà l’estradizione di Salah Abdeslam”, aggiungendo di essere “sicuro” del buon esito della richiesta mirata a processarlo in Francia. Il Belgio “farà in modo di rispondere il più favorevolmente possibile” alla richiesta francese, ha detto il ministro degli Esteri bekga Didier Reynders, citato dall’emittente Bfmtv. “Noi faremo in modo – ha assicurato, prevedendo la consegna del terrorista “nelle prossime settimane” – di rispondere a questa domanda il più favorevolmente possibile in virtù degli accordi internazionali”.

Per evitare eventuali lungaggini legate al processo di estradizione, la Francia ha emesso oggi un nuovo mandato d’arresto europeo per ottenere la consegna di Salah Abdeslam. “Il rifiuto della persona coinvolta di essere consegnato alle autorità straniere non è un ostacolo all’esecuzione della consegna”, ha sottolineato il ministero francese della Giustizia.

L’avvocato: ci opporremo all’estradizione. L’avvocato di Abdeslam, Sven Mary, ha fatto sapere però che “Salah Abdeslam si opporrà alla richiesta di estradizione in Francia”. Ha anche precisato che il suo assistito “collaborerà con la giustizia belga”. Collabora, sì, ma mantiene la sua posizione estremista: “Basta inginocchiarsi” e continuare con “questo senso di colpa che il Belgio sembra avere nei confronti della Francia dopo gli attentati”, ha proseguito l’avvocato Sven Mary. “Si ha l’impressione che sia sufficiente che la Francia faccia schioccare le dita”.

Leggi anche:  Macron vuole rafforzare le sanzioni contro i coloni israeliani responsabili di violenze in Cisgiordania

Abdeslam “ha spiegato al giudice perché non si è fatto saltare per aria a Parigi”, ha aggiunto il suo avvocato parlando alla Dh dopo l’interrogatorio. “Non dirò altro per il momento – ha aggiunto – perché è troppo presto. In ogni caso, non è rimasto in silenzio di fronte al giudice”.

La cattura. Il ragazzo è stato catturato vivo dalle forze speciali, che gli hanno sparato a una gamba per bloccarlo mentre cercava di fuggire, ieri a Molenbeek, il quartiere dove è nato. Come sappiamo, si tratta del terrorista più ricercato d’Europa. A quanto sembra, il 26enne, in fuga dal giorno della strage, non si è mai mosso da Bruxelles.

Salah Abdeslam è rimasto nascosto per quattro giorni nella cantina dell’edificio della rue des Quatre-Vents dove è stato catturato ieri: è quanto ha riferito Jean-Michel Decugis, specialista per le questioni di polizia e giustizia di I-Te’le’. “Prima era nascosto nell’auto di Abid Aberkan, poi nella cantina della madre di quest’ultimo”, ha precisato in diretta Decugis.


L’arresto a quattro mesi dalle stragi.
L’arresto, dopo quattro mesi di caccia all’uomo, è stato accolto con “sollievo” anche dalla famiglia di Salah Abdeslam. L’avvocato di Mohammed Abdeslam, uno dei fratelli di Salah (l’altro, Ibrahim, si era fatto saltare in aria davanti al Caffè Voltaire della capitale francese), ha detto: “Mohammed Abdeslam mi ha incaricato di dire, a nome della sua famiglia, che prova un sentimento di sollievo – ha detto Nathalie Gallant, citata dall’emittente Rtbf -. Anzitutto perché Salah è stato arrestato vivo. Era una delle speranze della famiglia. E sollievo perché la caccia all’uomo si è conclusa, bisogna rendersi conto che la famiglia è stata sotto pressione per quasi quattro mesi”.

Leggi anche:  Macron vuole rafforzare le sanzioni contro i coloni israeliani responsabili di violenze in Cisgiordania


Il secondo arrestato.
Il secondo fuggitivo arrestato, dalle false identità di Monir Ahmed Alaaj alias Amine Choukri, anche lui leggermente ferito, era stato controllato in Germania insieme a Salah il 3 ottobre scorso. E le sue impronte sono state trovate anche nella casa nascondiglio di Auvelais. Nell’appartamento di rue du Dries (luogo della sparatoria di qualche giorno fa) sono stati ritrovati un falso passaporto siriano a nome di Monir e una falsa carta d’identità belga a nome di Amine.

Interpol: Salah è solo tassello di un vasto puzzle. “Dobbiamo congratularci col Belgio per l’arresto di Salah Abdeslam, ma è solo un tassello di un vasto puzzle”: lo ha detto il segretario generale di Interpol Jurgen Stock, in una nota. Oggi, ha aggiunto Stock, “chiunque sia legato ad Abdeslam teme che la sua posizione possa essere rivelata e cercherà di fuggire per evitare di essere preso”. “È più che mai vitale che i Paesi continuino a cooperare”.

Una tv tedesca svela i dettagli sul viaggio in Germania. Emergono nuovi dettagli sul viaggio dello scorso ottobre in Germania di Salah Abdeslam per andare a recuperare tre presunti complici negli attentati parigini del 13 novembre. Secondo la tv regionale tedesca SWR, che cita i risultati di “indagini giudiziarie”, Abdeslam ha noleggiato a suo nome un’auto a Bruxelles per recarsi nella notte dal 2 al 3 ottobre a Ulm, nel sud del Paese.

La presenza di Abdeslam il 3 ottobre a Ulm era già nota. L’inchiesta ha dimostrato che il sospetto arrestato ieri a Molenbeek era stato fermato quel giorno in centro città con un complice, anch’egli fermato ieri, con documenti falsi siriani e belgi, a nome di Mounir Ahmed Alaaj e Amine Choukri. Durante quel viaggio, precisa la tv tedesca, l’auto guidata da Abdeslam si è fermata nei “pressi di un centro di accoglienza per rifugiati”, soprattutto siriani.

Leggi anche:  Macron vuole rafforzare le sanzioni contro i coloni israeliani responsabili di violenze in Cisgiordania

Lo stesso 3 ottobre, in occasione di un controllo delle presenze all’interno del centro, “viene notata l’assenza di tre uomini, che erano ancora presenti il giorno prima”. Secondo Swr gli inquirenti della polizia tedesca (Bka), in coordinamento con la polizia belga e francese, tentano di determinare se abbiano preso parte agli attentati di Parigi, e “come e perche'” Salah Abdeslam sia entrato in contatto con loro.

Le famiglie vittime lunedì all’Eliseo. Le associazioni delle famiglie delle vittime degli attentati di Parigi verranno ricevute lunedì pomeriggio all’Eliseo. “Hanno chiesto di essere ricevute e l’arresto di Salah Abdeslam rende ancora più opportuno questo incontro”, hanno riferito fonti vicine al presidente francese.

Renzi: non abbassare la guardia in Ue e in Italia. “La polizia belga ha arrestato ieri Salah. Sono contento. Penso alle famiglie delle vittime, cominciando da quella di Valeria Solesin”. Lo ha scritto il premier Matteo Renzi nella Enews. “Tutto risolto, dunque? Ovviamente no. La minaccia terroristica esiste e resiste dappertutto, anche in Europa, anche in Italia. Dunque è fondamentale non abbassare la guardia, investendo sugli strumenti tecnologici (in questo caso il terrorista e’ stato individuato grazie a un vecchio telefonino), sulla sicurezza, sulle forze di polizia”.

Zaia: consola che Salah Abdeslam non sia stato arrestato in Italia. “Confesso un moto di consolazione: Salah Abdeslam è stato arrestato a Bruxelles e non in qualche città italiana, perché altrimenti verrebbe presto liberato; qui da noi, infatti, non esiste la certezza della pena”. È la reazione di Luca Zaia, presidente della Regione Veneto, agli arresti di Bruxelles. Il governatore del Veneto naturalmente ha espresso “soddisfazione “e coglie la circostanza per far memoria, ancora una volta, di Valeria Solesin, la vittima veneziana dell’attentato terroristico al Bataclan di Parigi.

Native

Articoli correlati