Repressione contro i curdi: così Erdogan combatte l'Isis
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Repressione contro i curdi: così Erdogan combatte l'Isis

Una guerra riaperta dopo la rottura della tregua, durata tre anni e fortemente voluta dal leader del Pkk. Oggi militari turchi hanno ucciso 8 membri del partito dei curdi.

Repressione contro i curdi: così Erdogan combatte l'Isis
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16 Dicembre 2015 - 13.57


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Otto presunti membri del Pkk sono stati uccisi in scontri con le forze di sicurezza turche a Cizre, nella provincia sudorientale di Sirnak, che da lunedì si trova di nuovo sotto coprifuoco totale. Lo riporta un comunicato dell’esercito di Ankara, secondo cui i militari avrebbero risposto a un attacco compiuto dai guerriglieri curdi.

“Gli scontri continuano in quasi tutti i distretti, perché i coprifuoco non cessano – spiega a Nena News l’attivista kurda turca Burcu Çiçek Sahinli – I kurdi sono in strada nelle principali città, a Wan, Hakkari, Mardin, Sirnak. La scorsa notte le forze turche hanno lanciato duri attacchi contro Cizre. Ce lo aspettavamo, dopo l’evacuazione delle scuole e la cacciata degli insegnanti”. Si legge in un [url”articolo “]http://nena-news.it/la-turchia-inasprisce-la-repressione-contro-il-kurdistan/[/url]di Chiara Cruciati.

“Il sud della Turchia è già esploso, seppure l’Europa che fa accordi per fermare i rifugiati guarda ad Ankara solo come valido partner da incoraggiare, e non come un alleato da mettere in riga. Un massacro è in corso nel Kurdistan turco, ormai da mesi. Le ultime due settimane però hanno visto un peggioramento delle condizioni di vita, dovuto ai lunghi coprifuoco imposti dalle autorità turche nelle città kurde del sud-est”, si legge.

I kurdi ne sono sicuri: Ankara sta portando avanti una guerra. C’è chi pensa che l’unica soluzione sia interrompere le proteste di masse e agire strategicamente: ieri il Dbp (il Partito delle Regioni Democratiche) ha fatto appello alle organizzazioni di base chiedendo di non scivolare sul terreno che il governo dell’Akp vuole imporre. “Il governo ha trascinato il paese nel buio implementando uno stato di assedio nella regione kurda, soprattutto a Sur, Nusaybin, Kerboran, Cizre, Silopi e Idil. In risposta a queste pratiche di negazione, annichilimento e sistematico omicidio da parte dell’Akp, tutti i nostri funzionari e associazioni devono prendere misure urgenti sulle basi di un piano di azione democratico disciplinato e organizzato”.

Nena News scrive anchora che alle manifestazioni kurde si aggiunge la reazione dei militanti del Pkk, a cui ieri è stata attribuita la bomba che ha ucciso tre poliziotti a Silvan, nella provincia di Diyarbakir: un ordigno posto lungo la strada è esploso al passaggio del veicolo militare, uccidendo tre poliziotti e ferendone altri tre. Immediatamente il governo di Ankara ha imputato l’attacco al Partito Kurdo dei Lavoratori, contro il quale ha lanciato una vasta operazione militare a fine luglio, bombardandone le postazioni nelle montagne di Qandil, nel nord dell’Iraq, e colpendolo nel sud della Turchia con arresti di massa e punizioni collettive della popolazione civile.

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