Usa, Papa Francesco: in 80mila a Central Park
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Usa, Papa Francesco: in 80mila a Central Park

Bagno di folla per il Pontefice a New York: Dio vive nelle nostre città. Parata di star al Madison Square Garden. Oggi vola a Filadelfia

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26 Settembre 2015 - 10.34


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Oltre 80mila persone a Central Park hanno accolto Papa Francesco. Poi parata di star alla messa al Madison Square Garden. In apertura il coro Gospel di Saint Charles Borromeo che ha cantato ‘Giving Glory’ e ‘Unceasing Praise’, poi l’introduzione da parte di attore Martin Sheen, celebre per il suo ruolo nel film ‘Apocalypse Now’. Tra i cantanti: Jennifer Hudson ha intonato, strappando lunghi applausi, ‘Alleluia’, il baritono Norm Lewis ha cantato l’Ave Maria. Lewis è stato il primo afro-americano ad avere un ruolo da protagonista nello show di Broadway ‘Il Fantasma dell’opera’. Gloria Estefan ha cantato in spagnolo il brano ‘Beyond’, (Mas Alla). Il cantante e attore James ‘D’ Train ha intonato ‘On Eagle’s Wing’, la star di Broadway Kelli O’Hara ha cantato ‘The Lord’s Prayer. Siparietto anche con Stephen Colbert che ha ringraziato il Papa per essere a New York.

La giornata Oggi, invece Papa Francesco parte per Filadelfia, terza e ultima tappa del suo viaggio negli Stati Uniti. L’arrivo è previsto alle 15.30 italiane (le 9.30 locali) e dopo un’ora il Papa ha in programma la messa con i vescovi, il clero, i religiosi e le religiose della Pennsylvania nella cattedrale. Alle 22.45 italiane (le 16.45 locali), ci sarà l’incontro per la libertà religiosa con la comunità ispanica e altri immigrati nell’Independence Mall. Nella notte italiana, con inizio all’1.30 di domenica (le 19.30 di sabato a Filadelfia), il Papa sarà invece alla grande festa delle Famiglie – con star come Aretha Franklin e Andrea Bocelli tra gli ospiti – e alla veglia di preghiera al Benjamin Franklin Parkway. Domani, sempre a Filadelfia, Francesco chiuderà l’Incontro mondiale delle famiglie 2015, prima di ripartire per Roma.

Onu Papa Francesco durante lo [url”storico discorso”]http://www.globalist.it/Secure/Detail_News_Display?ID=79127&typeb=0[/url] tenuto al Palazzo di Vetro di New York dinanzi all’assemblea generale dell’Onu ha detto: “Gli organismi finanziari internazionali devono vigilare in ordine allo sviluppo sostenibile dei Paesi e per evitare l’asfissiante sottomissione di tali Paesi a sistemi creditizi che, ben lungi dal promuovere il progresso, sottomettono le popolazioni a meccanismi di maggiore povertà, esclusione, abusi e dipendenza”. Parole dure ma dette con la sua instancabile gentilezza.

Bergoglio – interrotto 27 volte dagli applausi della platea – è arrivato a chiedere, di fatto, anche una riforma dell’Onu. E ancora: tecnologia, narcotraffico, nucleare, corruzione, Is e cristiani perseguitati sono solo alcuni dei punti chiave su cui il pontefice ha voluto insistere. Subito dopo ha raggiunto Ground Zero dove, in raccoglimento con altri 12 leader religiosi, ha pregato per le vittime dell’11 settembre: un luogo che da simbolo di morte – ha detto – è capace di trasformarsi in un segno di speranza.

Gound zero Il Papa ha raggiunto il Ground Zero Memorial dove ha partecipato all’incontro interreligioso. Nel teatro dell’attacco alle Torri Gemelle – e tomba per 2.974 che vi hanno perso la vita -, Bergoglio ha sottolineato come un “luogo di morte” possa “trasformarsi anche in un luogo di vita, di vite salvate, un canto che ci porta ad affermare che la vita è sempre destinata a trionfare sui profeti della distruzione, sulla morte, che il bene avrà sempre la meglio sul male, che la riconciliazione e l’unità vinceranno sull’odio e sulla divisione”.

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