Kiev, i neonazisti vogliono la guerra
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Kiev, i neonazisti vogliono la guerra

L’estrema destra di Pravi Sektor dichiara che gli accordi di Minsk sono incostituzionali ed invita gli ucraini a non rispettarli.

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23 Giugno 2015 - 16.13


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Per i neonazisti ucraini gli accordi di Minsk per il “cessate il fuoco” non devono essere rispettati, ed anzi è giunto il momento di riprendere gli attacchi contro i filorussi dell’Est: “Chiediamo che il regime di Petro Poroshenko rifiuti gli accordi di Minsk e riprenda le operazioni militari offensive volte a liberare i territori occupati nell’ Ucraina orientale”, chiede a gran voce l’organizzazione estremistica di estrema destra “Pravi Sektor” attraverso il suo sito.

Al presidente, l’estrema destra chiede anche di “rimescolare il personale nel ministero della Difesa e dell’esercito, per punire in modo esemplare i criminali del passato regime di Viktor Yanukovic e fare passi concreti in materia di lotta alla corruzione, modificando l’orientamento oligarchico del governo“. La dichiarazione dell’ultradestra segue ad un recente aumento della violenza nei territori ribelli: la missione speciale dell’Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione (OSCE) venerdì scorso ha detto in un rapporto di avere osservato “più violazioni del cessate il fuoco in questi ultimi giorni” nella zona intorno al vecchio aeroporto di Donetsk, aggiungendo che “il loro controllo è stato limitato da parte di terzi e da considerazioni di sicurezza”.

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“Pravi Setktor” si è formato come una coalizione di organizzazioni paramilitari nazionaliste e neo-nazisti durante le proteste di piazza Majdan a Kiev alla fine del 2013, e nel marzo successivo ha deciso di diventare un partito politico. Allo stesso tempo, ha nominato il suo leader in Dmitry Yarosh, membro ultranazionalista del Parlamento ucraino (Verkhovnaya Rada). Yarosh ha sempre respinto gli accordi di pace di Minsk sostenendo che “non hanno valore giuridico” e sarebbero contrari alla Costituzione dell’Ucraina, e dunque i cittadini non sono obbligati a rispettarli. Così se l’esercito riceve l’ordine di cessare le attività militari e di ritirare le armi pesanti dalle regioni orientali, i paramilitari di “Pravi Sektor” che stanno combattendo nella zona si “riservano il diritto di continuare la guerra”.

“Pravi Sektor” rifiuta inoltre di riconoscere l’autorità del governo. Nel settembre scorso Yarosh minacciato Poroshenko, dicendo che avrebbe potuto “cacciarlo come Yanukovich”. Nel frattempo, nel mese di gennaio consigliere presidenziale Yury Biryukov ha detto alla televisione nazionale che le unità paramilitari neonaziste si erano rifiutate di assogettarsi al comando del ministero della Difesa di Kiev.

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In Russia le attività del gruppo sono state vietate da una sentenza di gennaio della Corte Suprema , ed un comitato investigativo ha dato avvio a cause penali contro diversi membri dei gruppi ucraini radicali , che partono addirittura dalle guerre cecene degli Anni Novanta. Nel mese marzo 2014, Yarosh ha lanciato un appello anche a Doku Umarov, il terrorista più ricercato a Mosca prima di essere dato per morto, chiedendogli “di sfruttare la possibilità di conquistare la Russia.” Poi ha minacciato di distruggere gli oleodotti russi in territorio ucraino. Mosca ha emssso nei suoi confronti un ordine di cattura ” chiedendo il suo arresto, e nel luglio successivo l’Interpol ha inserito Yarosh nella lista dei ricercati.

Anche un giornale polacco interviene sul momento politico e scrive che in Ucraina gli Usa stanno realizzando uno scenario nello spirito di contenimento del comunismo, che già hanno applicato in Vietnam e successivamente, ai tempi della guerra fredda, in molti altri Paesi: “Dopo la rivoluzione , illegale e operata in violazione della Costituzione ucraina, siamo stati testimoni della cosiddetta operazione antiterroristica, all’insegna della quale si sta cercando di annientare gli abitanti del Donbass e di distruggere le infrastrutture industriali e sociali della regione. L’invio nella regione di nuove truppe, con copertura di missili, navi e aerei, significa che sono in corso i preparativi per lanciare uno scenario che finora non si è riusciti a realizzare”
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I militari americani in Ucraina cominciano ad operare come avevano fatto durante la guerra in Vietnam. Si tratta di una “vietnamizzazione” del conflitto, cioè della dottrina americana di contenimento del comunismo. Questa dottrina ha troovato la sua massima espressione appunto in Vietnam, dove le truppe americane sostenevano il governo fantoccio e i suoi complici soltanto per impedire ai vietnamiti di ritrovare la loro unità e diventar liberi”.

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