Arrestato l’altro boia di Srebrenica
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Arrestato l’altro boia di Srebrenica

Nuovo arresto in Svizzera per Naser Oric, capo dell’esercito musulmano a Srebrenica: i giudici di Belgrado avrebbero altre prove dei crimini di guerra da lui commessi<br>

Arrestato l’altro boia di Srebrenica
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12 Giugno 2015 - 19.17


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L’ex comandante dell’esercito musulmano nell’ “ènclave” di Srebrenica, Naser Oric è stato arrestato l’altra sera a Berna su ordine di cattura internazionale trasmesso all’Interpol dalle dalle autorità della Serbia per crimini commessi nel contro gli abitanri serbi della zona. Le accuse mosse da Belgrado riguardano crimini di guerra, violenze di ogni genere, furti ed una lunga serie di omicidi soprattutto nei villaggi di Zalazja e Doji Pocar.

L’accusa più circostanziata addebitata ad Oric e ad e altri quattro bosniaci fino ad oggi era stato l’assassinio di nove civili, anche se la tesi di fondo vuole che il capo militare musulmano sia stato dietro la stage silenziosa degli ortodossi, che in quasi due anni causò più di 2mila vittime. Adesso però sembra che ci siano nuove prove.

Oric, un ex poliziotto che da Belgrado si era fatto trasferire in Bosnia prima che dilagasse la guerra civile, era stato arrestato già in passato e processato dal tribunale dell’Aja. Prima subì una condanna a due anni ma in appello fu poi assolto dall’accusa di aver assassinato sette civili serbi e di averne torturati undici. Il tribunale d’appello allora scrisse: “Non ci sono dubbi sul fatto che crimini gravi sono stati commessi contro i serbi a Srebrenica nel periodo dal settembre del 1992 al marzo del 1993, ma la prova che i crimini sono stati commessi non è sufficiente a far condannare un individuo”.

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Dietro il nuovo arresto c’ è la lunga indagine che la Procura serba ha svolto sugli assassini ai danni dei serbi dell’area di Srebrenica fra l’aprile del 1992 ed il giugno del 1995, prima che si scatenasse la feroce vendetta che provocòi più di 6mila morti, molto probabile dunque che gi investigatori di Belgrado ritengano di aver raggiunto nuovi elementi di prova su delitti che finora non erano stati contestati.

L’uomo era sicuramente un combattente particolarmente feroce: era stato prima membro dell’esercito jugoslavo e poi della polizia, e nel 1990 a Belgrado aveva fatto parte anche
del personale di sicurezza dell’allora presidente serbo Slobodan Milosevic. Si fece trasferire nella natia Bosnia nell’agosto del 1991, prima in una stazione di polizia di Sarajevo e poi a Srebrenica, dove era il capo. Con lo scoppio della guerra, nel maggio del 1992, venne nominato prima comandante della difesa territoriale di Srebrenica,e qualche mese dopo membro della presidenza di guerra.

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L’arresto sarebbe avvenuto mentre Oric si apprestava a prendere parte ad un a commemorazione delle vittime musulmane della strage per il ventesimo anniversario, ed anche per questo ha fatto sensazione: per i musulmani di Bosnia l’ex comandante militare è un eroa, per i serbi un criminale che finora ha potuto contare sulla compiacenza dei giudici internazionali. Il suo avvocato di Sarajevo si chiama Vasvija Vidovic ,e finora ha detto soltanto di essere “assolutamente sorpreso” dall’arresto, e che aspetta ancora di entrare in contatto con il suo cliente.

Fonti: Klix.ba, Agenzie

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