In Italia si sa che una vera e propria cultura della geopolitica non c’è mai stata. Rimane da chiedersi se gli italiani siano davvero disinteressati a quanto accade in altre parti del mondo.
Per esempio viene riportato il loro atteggiamento e quello dei media nei confronti del conflitto in Ucraina.
La premessa, quasi obbligatoria, rivela come le informazioni sulla crisi russo-ucraina che compaiono sui giornali italiani siano davvero poche. Abbondano invece i dibattiti sui social network dai quali emergono diversi punti di vista.
Al di là di quello che scrivono o, meglio non scrivono i giornali italiani, i lettori vorrebbero avere adesso un’informazione diversa e una volta tanto scoprire il punto di vista dei media russi e non sempre il parere “occidentale”.
Ecco la riflessione di Eugenio di Rienzo, professore di storia all’Università la Sapienza di Roma e autore del libro “Conflitto russo ucraino. Geopolitica del nuovo (dis)ordine mondiale”.
A suo dire le ragioni del poco interesse degli italiani nei confronti di ciò che sta accadendo in Ucraina sono principalmente due.
“L’Italia ha smesso da molto tempo di essere uno Stato con una proiezione internazionale. Questo si riflette non solo sulla politica estera dell’Italia, ma anche sul mondo della cultura e dell’informazione. Anche i maggiori quotidiani italiani non hanno persone capaci a mio avviso di far capire ai lettori quello che sta succedendo in Ucraina. Quando se ne occupano, lo fanno quasi tutti in funzione antirussa. Ci sono delle eccezioni, qualche cosa di equilibrato filtra sul Corriere della Sera, sul Giornale, sul Foglio, sul Manifesto. Globalmente però c’è una posizione o di disinteresse oppure di preconcetto antirusso per quanto riguarda la crisi ucraina”.
Alla domanda se i cittadini italiani sarebbero interessati a ricevere un’informazione alternativa su questioni internazionali, compreso il conflitto ucraino. O per meglio dire il punto di vista dei media russi. Il professor di Rienzo così risponde: “Credo che sarebbero molto interessati, lo dico per esperienza personale. Parlo con i miei colleghi professori universitari, ma anche con la gente comune. Anche una persona comune si rende conto che la politica occidentale verso la Russia è completamente sbagliata in questo momento. Sui social network, come facebook e twitter, la discussione invece è molto attiva e c’è una grossa richiesta di informazione”.
La sua analisi sui media italiani continua e delina poi una situazione non certo idilliaca, ma nemmeno sconosciuta.
“La situazione dell’Italia dal punto di vista dell’informazione è morta. L’interesse dei cittadini invece è forte ed è legato anche a motivi economici: i rapporti commerciali con la Russia sono molto importanti, siamo il suo secondo partner europeo e quarto a livello mondiale. In un periodo di crisi economica in Italia perdere questa partnership è un grosso problema. Conosco imprenditori che avevano rapporti con la Russia e ora per le sanzioni hanno subito grandi perdite”.
In un contesto del genere è internet ad assumersi il ruolo di fonte di informazione alternativa. In rete con un minimo di accortezza si possono, infatti, ricevere le informazioni giuste.
Fonte: SputnikItalia