Russia-Cina nello spazio?
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Russia-Cina nello spazio?

Progetti comuni per un elicottero, un aereo passeggeri, un sistema di navigazione satellitare e perfino per una stazione spaziale comune.

Russia-Cina nello spazio?
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5 Maggio 2015 - 09.33


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Fra i tanti effetti forse non del tutto previsti della “nuova guerra fredda” c’è il fatto che la nuova collaborazione fra Russia e Cina per contrastare quella che viene percepita come la nuova aggressività degli Stati Uniti d’America sta dando vita ad una nuova industria sul piano militare, che fra l’altro si rivela insospettabilmente avanzata. Adesso si annuncia un imminente accordo per la costruzione di un elicottero, e addirittura si parla di una stazione spaziale cino-russa.

Martedì scorso il vice primo ministro russo Dmitry Rogozin ha visitato il poligono spaziale cinese di Hangzhou annunciando la partenza di un piano per la costruzione di un elicottero dal duplice uso militare e civile che dovrebbe concludersi entro maggio, ma nello stesso tempo ha fatto un annuncio clamoroso: Russia e Cina stanno cominciando a lavorare insieme per creare una base lunare.

Fino ad oggi la Russia non aveva mai dischiuso la sua esperienza militare e aerospaziale alla Cina, dal momento che i due alleati comunisti erano divenuti rivali nel 1960. A partire dallo scorso aprile, però, la Cina è diventato il primo Paese a poter acquistare il sistema di difesa aerea avanzata russo “ S-400”, uno dei più potenti del mondo, mentre a partire da marzo la Russia ha aperto la sua Agenzia spaziale ad una nuova collaborazione con Pechino per dare vita ad un programma congiunto che dovrebbe realizzarsi entro il 2021.

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“Russia e Cina stanno diventando, come volevamo, non soltanto vicini di casa ma Paesi profondamente integrati”, ha detto Rogozin, ricordando come la nuova e più profonda cooperazione nel settore sia derivata dalle sanzioni occidentali contro la Russia a causa del suo ruolo in Ucraina . Questo ha dato nuovo impulso ai rapporti con Pechino e dopo quasi un decennio di negoziati, la Russia nel maggio dello scorso anno ha anche annunciato trentennale per la fornitura di miliardi di metri cubi di gas alla Cina, seguito poi da una serie di accordi commerciali.

In Occidente si continua a seguire con grande attenzione gli sviluppi di questa nuova cooperazione, che va molto al di là della vicenda ucraina. Ben Moores, analista di consulenza per la difesa di “IHS Jane”, dice per esempio che “si tratta di una politica che è stata considerata a lungo,e con cui la Russia vuole sfruttare la sua competenza tecnica nei programmi emergenti dei cinesi, che a loro volta dispongono di un sacco di finanziamenti“.

I progetti che stanno prendendo corpo per il momento sono quattro, ed il più rapido prevede di modernizzare congiuntamente l’elicottoero russo “Mi-26”, che risale all’ epoca sovietica. Il nuovo velivolo sarebbe una versione più leggera dell’ elicottero da trasporto pesante, ma sarebbe in grado di portare lo stesso un carico di 15 tonnellate, e martedì Rogozin ha confermato che l’accordo si chiuderà entro maggio. Secondo terreno di collaborazione è il grande progetto di
ricerca lunare, nonché la cooperazione tra il sistema russo di navigazione GLONASS, analogo sia al sistema GPS che ad una rete nazionale cinese” Beidou”.

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Il piano di esplorazione lunare è stato redatto da “Roscosmos”, l’ agenzia spaziale russa,e se ne conoscono alcuni dettagli: prevede una spesa di 12.500 miliardi rubli (242 miliardi dollari) di qui al 2050, anche se non è chiaro se il governo si impegnerà a finanziare pienamente il piano o cercherà anche finanziamenti da Pechino. L’ex capo di “Roscosmos”, Oleg Ostapenko,ha detto nello scorso novembre che in aggiunta alla base lunare già ipotizzata la Cina vorrebbe anche iniziare a produrre i razzi spaziali russi sul proprio territorio.

La decisione di permettere alla Cina di diventare il primo paese straniero di acquistare la tecnologia missilistica “S-400 “ dimostra che Mosca ha superato le paure che Pechino possa semplicemente copiare la tecnologia per un uso domestico.
L’accordo è stato annunciato in aprile da Anatoly Isaikin, capo della società statale di esportazione per la Difesa “Rosoboronexport” che ha detto che la Cina avrebbe ottenuto i sistemi missilistici per un totale di circa 3 miliardi dollari.
L”’S-400” può colpire molteplici bersagli aerei fino a una distanza di 400 chilometrie la Cina probabilmente li riceverà nel 2017.

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Adesso si comincia a parlare anche della produzione congiunta di un aereo passeggeri entro il 2020: lo dice il capo della “Russia United Aircaft Corporation” (UAC) , Yuyy Slyusar, il quale prevede una produzione in serie entro il 2025 ed un aeromobile in grado di accogliere tra i 250 e 280 passeggeri. stimando il costo del progetto in 13 miliardi di dollari con la maggior parte degli investimenti che giungerebbero dalla Cina.

Ben Moores invece vede poco probabile che questo aereo apparirà: «Ho potuto vedere un programma di ricerca e sviluppo, ma per i russi il problema è che i cinesi hanno bisogno di motori e avionica e possono ottenere facilmente entrambe le cose da fornitori leader in Europa occidentale e Nord America.”

Fonti: Russia Today, Vedomosti

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