La crisi in Grecia è sempre più nera e Atene ha annunciato che non sarà in grado di rimborsare un prestito del Fondo monetario internazionale (Fmi) in scadenza il 9 aprile se non riceverà nuovi fondi.
Lo ha detto al settimanale tedesco Der Spiegel il ministro degli Interni di Atene, Nikos Voutsis: “Se non arriveranno soldi da qui al 9, cominceremo pagando gli stipendi e le pensioni in Grecia e poi chiederemo ai nostri partner stranieri di ammettere e comprendere che non possiamo pagare entro la scadenza i 450 milioni di euro dovuti all’Fmi”.
Secondo il ministro, la Grecia “ha denaro sufficiente fino alla metà di aprile”, dopodiché, in assenza di un accordo con i creditori internazionali, sarebbe il default.
A intervenire nel dibattito è poi Warren Buffett, il multimiliardario statunitense a capo della holding Berkshire Hathaway: se l’attuale confronto tra Atene e i suoi creditori internazionali dovesse risolversi con un’uscita della Grecia dalla moneta unica, “questa potrebbe non essere una cosa cattiva per l’euro”.
L’uscita della Grecia dall’eurozona, ha commentato Buffett in un’intervista alla Cnbc “potrebbe essere una buona idea” sotto molti aspetti “se tutti comprendono che le regole hanno un significato”.
Per Buffett, che nella classifica 2014 di Forbes risultava il quarto uomo più ricco del mondo, non è stato “stabilito” che l’eurozona debba avere “esattamente gli stessi membri che ha oggi”, quanto piuttosto una gestione adeguata.