Albania, grande oppure no?
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Albania, grande oppure no?

A Tirana “una terra, una nazione, un sogno”, secondo incontro con le istituzioni kosovare, ed il primo ministro Rama attacca l’Unione.

Albania, grande oppure no?
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25 Marzo 2015 - 08.53


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“Una terra, una nazione, un sogno”: il secondo incontro fra governi di Albania e Kosovo si è svolto lunedi e a Tirana con la firma di undici accordi di cooperazione: il focus dei colloqui tra i due governi rimane l’intensificazione della partnership strategica che finora ha visto progressi importanti nel campo della politica estera. Il Kosovo è diventato parte di molti incentivi regionali ed a Milano è imminente l’apertura del primo consolato congiunto tra lAlbania e Kosovo, intanto però Tirana muove anche forti critiche alla posizione dell’Unione europea.

A rimarcare il tono della riunione era anzitutto l’arredamento: una tavola rotonda con le 28 bandiere dei paesi membri dell’UE ed al centro l’aquila skipetara, anche se il primo ministro Edi Rama ha tenuto a rassicurare Bruxelles e quanti temono ancora che punti a realizzare l’ idea della “Grande Albania”, ovvero uno Stato che comprenda oltre al territorio di Tirana anche il Kosovo e buona parte di Macedonia e Montenegro: “Non ci sono piani per l’unificazione tra i due Stati, gli albanesi vogliono ottenere equilibrio e non causare squilibri, o per questo chiedono ciò che appartiene loro. Albania e Kosovo meritano più attenzione e un approccio strategico da parte dell’Unione, il nostro modello di convivenza può fornire le linee guida per l’Europa “, ha detto.

Rama però ha usato toni forti contro l’Unione europea per il processo di integrazione del Kosovo ed il regime dei visti: “Questo regime non è ancora stato rimosso per il Kosovo, e questo è grande paradosso: la situazione di oggi ha trasformato il Kosovo in una disperata énclave di burocrazia europea, l’imposizione dei visti è un’ingiustizia e un atto di cinismo , e questa ingiustizia deve finire al più presto possibile, perché non solo minaccia la dignità del popolo kosovaro ma anche la dignità dell’Europa”.

Da quando è stato eletto primo ministro, questa è la prima volta che Edi Rama critica apertamente la linea di Bruxelles ed anche il premier kosovaro Isa Mustafa è stato più moderato di lui: Mustafa non ha rivolto critiche nei confronti di Bruxelles , e per quanto riguarda il regime dei visti si è limitato a dire che “dobbiamo realizzare la liberalizzazione al più presto possibile, poichè questo eliminerebbe la sensazione di isolamento “.

Isa Mustafa ha sottolineato poi che l’Unione europea rappresenta il percorso da seguire per entrambi i Paesi, pur esprimendo la convinzione che “Albania e Kosovo rispeteranno tutti i criteri per far parte della famiglia europea. Anche la nostra integrazione euro atlantica è una cosa sicura ed è un’aspirazione delle persone che rappresentiamo, per questo dobbiamo soddisfare tutti i criteri per diventare parte dell’UE “, ha detto.

Fra accordi e protocolli, Tirana e Pristina hanno firmato 11 accordi, il più rilevante è stato quello tra ministeri degli Interni per l’utilizzo congiunto di apparecchiature per il controllo delle frontiere. Altre intese riguardano la cooperazione tra i ministeri delle Finanze, dell’Agricoltura e dell’Istruzione per l’istruzione superiore e la ricerca scientifica. Altri accordi ancora riguardano il settore della sicurezza, il controllo interno, l’uso congiunto delle attrazzature di controllo dei confini. L’Assemblea ha inoltre deciso “di organizzare congiuntamente l’insegnamento della lingua albanese e della cultura albanese nella diaspora”.

Fonti: Ibna, RTK

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