"Incubo Grande Albania"
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"Incubo Grande Albania"

Dopo lo scandalo del drone sullo stadio adesso la polemica é fra primi ministri: il premier serbo risponde su Twitter a quello di Tirana, mentre anche la Grecia protesta.

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19 Ottobre 2014 - 19.31


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Il simbolo che ha sventolato sullo stadio belgradese del Partizan continua ad agitare i sonni di molti, tanto che ieri perfino il primo ministro serbo Aleksandar Vucic é intervenuto nella contesa scrivendo su “Twitter” che il progetto della Grande Albania non è solo l’incubo della Serbia, ma anche dell’ Europa e di tutta l’umanità, sottolineando che un simile progetto deve essere prevenuto.

“Le persone che dicono che la Grande Albania è il nostro incubo hanno assolutamente ragione. Ma questo non è solo il nostro incubo, è anche l’incubo dell’ Europa e di tutto il genere umano, e faremo tutto quanto in nostro potere per impedirlo. Spero gli albanesi normali capiranno questo messaggio, “, ha scritto Vucic.

Questa é la risposta di Vucic al primo ministro albanese, Edi Rama, che a sua volta aveva scritto su Twitter che la Grande Albania è un incubo della Serbia e non un progetto di Tirana.

La partita di qualificazione europea tra la Serbia e Albania che si giocava a Belgrado il 14 ottobre è stata interrotta la rissa ha seguita alla comparsa sul campo di un drone con una bandiera raffigurante i confini immaginari della cosiddetta Grande Albania, un progetto nazionalista che include parti della Serbia, Montenegro, Macedonia e Grecia.
Non un singolo funzionario a Pristina e Tirana ha condannato questa provocazione, al contrario, calciatori albanesi sono stati accolti come eroi ed in tutti i Balcani gli albanesi hanno celebrato l’incidente come una vittoria nazionale, mentre il sindaco di Tirana ha immediatamente assegnato ai calciatori loro un’onorificenza della città. Anche in Serbia però, nella regione autonoma della Vojvodina, bande di teppisti hanno assaltato alcune panetterie gestite da albanesi.

Per i serbi si é trattato di una grave provocazione politica e un tentativo di provocare disordini e instabilità nella regione. Il governo ha convocato l’ambasciatore albanese a Belgrado chiedendo da Tirana a condannare l’accaduto e di adottare forti misure contro i responsabili dell’incidente. Il primo ministro albanese dovrebbe a visitare Belgrado dopodomani ma dopo le provocazioni politiche seguite alla partita di calcio, la sua visita appare sempre più in dubbio.

La vicenda peraltro non sta provocando effetti solo nei due Paesi: adesso anche la Grecia invia una protesta formale a Tirana per quanto é accaduto la sera della partita nelle zone meridionali dell’Albania, dove vive una nutrita minoranza di origine ellenica. Nei festeggiamenti che si sono scatenati durante la notte, alcune centinaia di teppisti hanno preso d’assalto il villaggio meridionale di Dervician, spaccando vetrine di negozi di proprietà di greci e danneggiando o mettendo a fuoco diverse automobili.

Il ministero degli Affari esteri greco invita le autorità albanesi a condannare gli incidenti che si sono verificati nei pressi del confine tra i due Paesi, e l’ ambasciatore di Atene ha anche chiesto all’Albania di intraprendere tutte le misure necessarie al fine di individuare, arrestare e punire i responsabili, nonché di proteggere la minoranza etnica greca in vista della prossima celebrazione della Giornata dell’Indipendenza ellenica, il 28 ottobre.

“L’ambasciatore ha trasmesso l’ enorme preoccupazione della Grecia a causa di tali attacchi a una minoranza pacifica , che rappresentano un ostacolo alla prospettiva europea dell’Albania – si afferma in un comunicato. Il ministero di Atene avverte anche che “gli attacchi di estremisti e nazionalisti nei Balcani risvegliano ricordi del passato, mentre tutti i Paesi della regione hanno bisogno di lasciarsi tutto questo alle spalle per il bene di un comune futuro europeo . “

Fonte: Agenzie

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