Donetsk, il nodo dell'aeroporto
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Donetsk, il nodo dell'aeroporto

Mentre nell'Ucraina orientale le due parti hanno iniziato il ritiro delle artiglierie pesanti si continua a combattere intorno allo scalo.

Donetsk, il nodo dell'aeroporto
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25 Settembre 2014 - 16.03


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Nell’Ucraina orientale a due settimane dall’accordo di cessate il fuoco ormai le armi ormai ominciano a tuonare con minore frequenza, tranne che in un punto strategico che entrambe le parti non vogliono lasciarsi sfuggire: l’
aeroporto di Donetsk. Mentre l’esercito di Kiev comincia ad applicare le misure concordate, come il ritiro della artiglieria pesante per quindici chilometri da entrambe le parti, nei pressi dell’aeroporto della capitale del Donbass i combattimenti proseguono senza sosta , e soldati e guardia nazionale ucraina vi si sono trincerati.

Oramai sono quasi circondati dai ribelli filo-russi che hanno ripreso la città e suoi dintorni, mentre le forze Kiev sono lì da maggio, asserragliate in un terminal e rifornite solo attraverso una stretta striscia di terra che li collega il villaggio di Avdiïvka, poco a nord della pista.

Martedì mattina, in flagrante violazione del cessate il fuoco, granate anticarro sono state lanciate vicino ai giardini della struttura dell’aeroporto, con alte colonne di fumo nero. Il giorno prima, un ufficiale dei servizi segreti militari ribelli che guidava una missione di osservatori in terra di nessuno ha assicurato: “Quando loro sparano noi replichiamo, per mostrare che siamo lì. Sono molto ben armati da quella parte, hanno T-74 carri armati e lanciarazzi multipli”.

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I ribelli che hanno combattuto per l’aeroporto, dopo esservi penetrati per poche ore alla fine di maggio, hanno sempre sottolineato l’importanza che lo scalo riveste ai loro occhi. “Questo é il nostro territorio”, ha detto Andrei Pourgin, uno dei leader della Repubblica popolare di Donetsk. Quindi in questa zona le armi pesanti non si ritirano, perché questo equivarrebbe a togliere l’assedio. Ma senza un forte sostegno di attrezzature dotate pesanti forze inviate in Russia, sembra che i ribelli abbiano capito che il perimetro dell’aeroporto e la pista sono troppo ben difesi per poterli conquistare.

Nel gruppo “Milizia di Novorossia”, che canta le lodi delle forze ribelli e le esalta attraverso Internet, un guerrigliero ha pubblicato il seguente messaggio: “Questo aeroporto è un capolavoro dell’era sovietica e dunque é pieno di bunker e tunnel, ed é attrezzato per resistere a un attacco nucleare. Non abbiamo l’attrezzatura per prenderlo. “

“Quanti pensano che i paracadusti ucraini possano morire di fame, si sbagliano”, aggiunge l’anonimo autore, sotto la foto del misterioso leader dei ribelli Igor Strelkov, che molte persone assicurano sia tratta un colonnello dell’esercito russo. “Loro hanno qualcosa da tenere e non siamo stati in grado di ridurre le loro linee di rifornimento nonostante tutti i nostri tentativi. L’aeroporto di Donetsk non è una spina nel fianco, ma un terribile mal di testa “.

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Le autorità ucraine ammettono di aver ordinato alle loro unità nella regione di Donetsk di abbandonare posizioni troppo isolate e difficili da difendere, come ad esempio il villaggio di Kommounar, ma aggiungono che adesso é impensabile abbandonare un impianto vitale nel quale un domani potrebbero atterrare aerei cargo di cui si ignorerebbe il contenuto. In ogni caso, le strutture aeroportuali hanno sofferto molto per gli scontri a fuoco: la torre di controllo è squarciata, aperta a tutti i venti, le finestre sono esplose; il terminal di vetro e acciaio, costruito con grandi spese nel 2012 in occasione della Coppa Europa di calcio una cui semi-finale venne giocata a Donetsk, è parzialmente crollato. Dell’edificio di sette piani in grado di ospitare confortevolmente più di 3.000 passeggeri, restano solo poche zone che non siano bruciate. Sul sito dell’aeroporto si informa il pubblico che il lavoro dell’ impianto è “temporaneamente sospeso”.

(Fonte: AFP)

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