Autobus per sole donne contro gli stupri: il Brasile ci riprova
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Autobus per sole donne contro gli stupri: il Brasile ci riprova

Dopo San Paolo e Curitiba, l’idea si è di nuovo concretizzata a Maringa, città di 300 mila abitanti nel Paranà. Il sindaco potrebbe firmare a giorni, ma piovono accuse di sessismo.

Autobus per sole donne contro gli stupri: il Brasile ci riprova
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26 Luglio 2014 - 17.18


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Il Brasile ci riprova. Dopo i tentativi abortiti di San Paolo negli anni ’90 e di Curitiba l’anno scorso, stavolta tocca a Maringa, comune nel nord dello stato del Paranà: autobus esclusivi per donne per debellare abusi e violenze contro di esse. Il progetto, denominato Panterao in onore alla Pantera Rosa (rosa sarà infatti il colore dei veicoli) e che includerebbe anche i bambini sotto i 12 anni, ha subito fatto scatenare le immancabili polemiche, che già fecero saltare l’idea in passato.

“Limitare il movimento delle donne nello spazio pubblico sarà sempre violenza”, dicono diversi sociologi, come l’attivista per i diritti delle donne Sonia Coelho, membra dell’associazione Sempreviva Feminist (SOF) . “Questa è una politica che segrega le donne – sostiene Coelho in un’intervista a Agencia Brazil – non le protegge e porta il sessismo sui mezzi pubblici. Non crediamo che questa sia una misura che risolverà il problema delle molestie e della violenza sessuale. In primo luogo perché non possiamo accettare una società che separi uomini e donne, bianchi e neri ecc. In secondo luogo, perché riteniamo che questa non è la risposta corretta: dobbiamo essere rispettate in tutti gli spazi pubblici”.

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Senza contare poi il problema del traffico: “Ci sono momenti della giornata in cui il 58% dei passeggeri degli autobus sono donne”. Più della metà dei veicoli dovrebbe dunque tingersi di rosa, andando ad aggiungersi a tutti gli altri che rischierebbero così di rimanere semi-vuoti o sotto-utilizzati. E c’è anche il problema dei costi, come dice alla Gazeta do Povo l’assessore comunale al traffico e alla sicurezza (Setrans), Ideval de Oliveira: “E’ un progetto costoso. Stiamo lavorando per mantenere il costo del biglietto a 2,75 reais o addirittura ridurlo. Se si aumenta il numero di autobus, qualcuno dovrà pagare il conto”.

Proteste sensate, che infatti stanno facendo ritardare la firma del sindaco di Maringa Roberto Carlos Pupin, nonostante la proposta avanzata dal consigliere Edson Luiz Pereira, esponente del Partido da Mobilizaçao Nacional (movimento originariamente di sinistra, che fino al 2010 appoggiava l’ex presidente Lula ma che da allora si è decisamente spostato verso il centro) sia stato approvato dal consiglio comunale. Secondo l’autore della proposta, la richiesta è partita dalle stesse utenti del trasporto pubblico di Maringa, che sarebbero costantemente vittima di molestie sessuali. “Abbiamo ascoltato le persone e abbiamo pensato al Panterao per garantire che le donne abbiano un percorso pacifico sui nostri mezzi”, dice Pereira.

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Dal Comune di Maringa, terza città del Paranà con oltre 300mila abitanti, sostengono che la legge dovrebbe essere esaminata dal sindaco nei prossimi giorni. Ma non è detto che, viste le polemiche e i precedenti, i tempi siano davvero così brevi. A Curitiba per esempio, dove la proposta era stata avanzata un anno fa, il voto sul disegno di legge è stato ancora rinviato il 17 giugno scorso, dopo 50 sessioni di rinvii. La richiesta di differimento è venuto dallo stesso autore della proposta, dopo le critiche del progetto. (Giuseppe Baselice)

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