Dopo Twitter, YouTube. L’autority turca per le telecomunicazioni(Tib) ha bloccato l’accesso al sito di video-sharing, dopo la pubblicazione sul sito dell’intercettazione di una conversazione riservata tra il ministro degli Esteri Ahmet Davutoglu, il capo dell’intelligence Hakan Fidan e il vice capo di stato maggiore Yasar Guler. Al centro del discorso, la valutazione di un possibile intervento in Siria e le possibili reazioni internazionali.
Dietro al blocco d’è, ancora una volta, il governo guidato dal primo ministro conservatore Recep Tayyip Erdoğan, autore pochi giorni fa del blocco di Twitter, fortemente criticato dagli utenti turchi come dal resto del mondo, e contro il quale si è espressa anche la Corte amministrativa di Ankara.
Il governo turco aveva già bloccato in passato l’accesso a YouTube, dal 2007 al 2010, dopo la pubblicazione di un video ritenuto offensivo nei confronti del fondatore della Turchia, Mustafa Kemal Ataturk. E episodi del genere si sono ripetuti diverse volte negli anni ma ora il governo turco affronta la più grave crisi politica degli ultimi dieci anni, dopo lo scoppio della “Tangentopoli turca” nel dicembre scorso.
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