Serbia: è sparito il tesoro di Arkan
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Serbia: è sparito il tesoro di Arkan

Le due cassette di sicurezza nei sotterranei di una banca belgradese sono state trovate vuote e non si riesce a capire chi e quando le abbia aperte.<br>

Serbia: è sparito il tesoro di Arkan
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29 Gennaio 2014 - 16.34


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Non c’è più traccia del tesoro che quasi certamente era stato il frutto delle ruberie del famoso “comandante Arkan”, uno dei più efferati criminali delle recenti guerre jugoslave: l’apertura delle due cassette di sicurezza custodite da quasi quindici anni nei sotterranei della “Komercjialna Banka” di Belgrado ha riservato agli investigatori un’amara sorpresa, erano desolatamente vuote.

Adesso ricostruire cosa è accaduto nel deposito valori della banca negli anni del terrore sarà impresa molto ardua: quelle cassette di sicurezza erano state affittare da Zeljko Raznjatovic nel 1995 e da allora nei registri della banca non esiste annotazione che dimostra siano mai state toccate, eppure evidentemente qualcuno le ha svuotate del loro contenuto. Le voci che si erano rincorse in questi anni volevano che nel miglior stile balcanico Arkan avesse ammassato lì dentro gioielli, piccoli lingotti d’oro ed una grossa somma in dollari americani e marchi tedeschi. L’ipotesi più accreditata – che poi è soprattutto una supposizione logica – vuole che le cassette siano state aperte prima del gennaio 1999. quando entrò in circolazione l’euro proprio per evitare che il danaro in valuta tedesca ammassato al loro interno perdesse ogni valore.

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Alle cassette di sicurezza si era arrivati grazie ad una segnalazione giunta dal Tribunale internazionale dell’Aja cui più di un testimone aveva riferito sull’esistenta del “tesoro” ma evidentemente il procuratore capo, Vladimir Vukcevic è arrivato tardi e adesso le ricerche che sono state ordinate negli archivi dell’istituto di credito partono con scarsissime speranze di successo.

Arkan nel 1992 trasformò le bande di “hooligans” della Stella Rossa di Belgrado in formazione paramilitare, rafforzata dai banditi che nel frattempo il regime di Milosevic aveva fatto uscire dal carcere. Battezzati “tigri” gli uomini di Arkan condussero prima vere e proprie razzie nella zona di Vukovar unendole ad assassinii e torture, e poi si spostarono in Bosnia dove intensificarono le loro imprese. Dalle campagne di guerra e razzia Arkan era uscito con un sostanzioso patrimonio investito in una catena di distributori ed altre attivita’, ma secondo le voci che continuavano a circolare aveva tenuto da parte per le emergenze il famoso “tesoro” che adesso e’ ufficialmente scomparso. A rimanere maggiormente delusi saranno probabilmente gli eredi: assieme con la cantante Ceca ad aspettare di dividersi quei valori c’erano altre tre ex mogli e nove figli del bandito.

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