Solidarietà a Cacciatori, il fotoreporter catturato a Istanbul
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Solidarietà a Cacciatori, il fotoreporter catturato a Istanbul

Un fotoreporter italiano è stato fermato dalla polizia. Arrestare gli operatori dell’informazione è una gravissima violazione, dicono i colleghi.

Solidarietà a Cacciatori, il fotoreporter catturato a Istanbul
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8 Luglio 2013 - 09.51


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Mattia Cacciatori, un fotoreporter italiano, è stato fermato dalla polizia a Istanbul “mentre stava filmando la manifestazione di Gezy park e le cariche della polizia”.

Oggi arriva su Facebook un messaggio di solidarietà. Ecco il testo integrale.

“I colleghi e le colleghe fotoreporter di Roma esprimono la massima solidarieta’ nei confronti del fotoreporter Mattia Cacciatori per il fermo subito in Piazza Taksim ad Istanbul da parte delle autorità turche. Dopo l’episodio di appena 3 settimane fa che ha visto protagonista Daniele Stefanini, altro fotoreporter italiano, fermato anch’esso dalla polizia turca mentre svolgeva il proprio lavoro chiediamo l’immediato rilascio di Mattia Cacciatori.

Arrestare o sottoporre a fermo gli operatori dell’informazione è una gravissima violazione sia del diritto di informazione, inteso come strumento democratico, colonna portante della liberta’ di pensiero e di espressione di ogni democrazia, sia dei diritti umani che sono stati vergognosamente violati. Il governo Turco, tramite l’autorità di Polizia, deve immediatamente rilasciare Cacciatori, in quanto, il documentare quello che sta accadendo nelle ultime settimane sul territorio turco non deve e non può essere sottoposto a censure di nessun genere”.

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