Siria, dopo l'ergastolo allo 007 torturatore qualcuno pensa ancora di 'sdoganare' il regime di Assad?
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Siria, dopo l'ergastolo allo 007 torturatore qualcuno pensa ancora di 'sdoganare' il regime di Assad?

tribunale di Coblenza invece ha condannato un colonnello siriano responsabili di 4000 casi di tortura per iniziativa delle vittime. Si tratta di Anwar Raslan, 58 anni,,ex colonnello dei servizi di intelligence siriani

Siria, dopo l'ergastolo allo 007 torturatore qualcuno pensa ancora di 'sdoganare' il regime di Assad?
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Riccardo Cristiano Modifica articolo

13 Gennaio 2022 - 17.24


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C’è una differenza molto importante tra la tedesca Norimberga e la tedesca Coblenza. Il tribunale di Norimberga infatti condannò i gerarchi nazisti consegnati alla giustizia dai vincitori dalla II guerra mondiale. Il tribunale di Coblenza invece ha condannato un colonnello siriano responsabili di 4000 casi di tortura per iniziativa delle vittime. Si tratta di Anwar Raslan, 58 anni,,ex colonnello dei servizi di intelligence siriani con un ruolo di primo piano nella repressione del dissenso politico in Siria e arrestato a Berlino nel 2019. 

Nessun vincitore però lo ha individuato, arrestato e consegnato alla giustizia. Anzi, lui si trovava in Germania come “rifugiato politico”. Un torturatore condannato per crimini contro l’umanità da “rifugiato politico”. Per sua sfortuna però alcuni veri rifugiati politici che erano stati torturati da lui e dai suoi aguzzini lo hanno visto per strada, lo hanno riconosciuto, lo hanno denunciato. E la corte ha ritenuto di poter procedere per un reato così orribile e dopo due anni di udienze e oltre 80 deposizioni ha emesso la sua sentenza. Ergastolo. 

Coblenza così entra a pieno titolo nella storia del XXI secolo e dà alla Germania democratica, la Germania che ha conosciuto e riconosciuto gli orrori del suo passato, un rinnovato status globale di difesa dei diritti umani e di condanna degli arbitri estremi. Il fatto è certamente epocale. Un tribunale tedesco, nel cuore dell’Europa, condanna un ufficiale siriano in servizio nel famigerato dipartimento 251 di Damasco, una prigione dei servizi segreti siriani nota per l’efferatezza dei suoi trattamenti, e lo condanna come detto all’ergastolo. I crimini contro l’umanità non possono essere perseguiti da un singolo. Lui era certamente, indubitabilmente parte di una catena che aveva alla sua testa il comandante in capo di questi crimini, il presidente siriano Bashar al-Assad. 

Le diplomazie occidentali continueranno ora a ritenere sdoganabile il regime torturatore di Assad? Continueranno a ritenere che gli affari della ricostruzione della Siria possano essere intavolati e condotti con lui? 

Il punto posto da Coblenza, da questa sentenza storica, riguarda tutti. Riguarda le diplomazie, come detto e non solo quelle occidentali, riguarda l’opinione pubblica di destra, quella di sinistra, quella credente. Molti a sinistra, a destra e nelle gerarchie ecclesiali si sono spesi per difendere l’immagine di un regime che la magistratura tedesca con questa sentenza ci dice aver commesso veramente crimini sistematici contro l’umanità. Lo scontro di civiltà ha giustificato queste posizioni nella convinzione che il male sia uno solo, quello del terrorismo religiosamente ispirato, che tutto giustificherebbe. E invece non è così: il torbido intreccio tra questi opposti estremismi che hanno sequestrato la Siria e la vita dei siriani ancora non è chiaro, ma è chiaro che non c’è un male, una depravazione, ma due. Presentandosi come l’angelo vendicatore contro l’altro entrambi si sono legittimati agli occhi dei propri sostenitori. Ma ora chi ha coperto Assad dovrà cercare di capire come fosse possibile che non sapesse, che non immaginasse, che non sapesse. 

Damasco già corre ai ripari, o ci prova. Complice la situazione del mondo prova ad aggrapparsi alla Cina dichiarando la sua adesione alla via della seta proprio in queste ore. Un segnale politico, ma che dimostra tutta la pesantezza della botta patita, e quanto il mondo possa decidere del suo futuro, se volesse farlo.  

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