Il lottatore Frank Chamizo accusa: "A Baku mi hanno offerto 300mila euro per perdere, li ho mandati affanc..."
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Il lottatore Frank Chamizo accusa: "A Baku mi hanno offerto 300mila euro per perdere, li ho mandati affanc..."

Frank Chamizo: "Sono venuti da me offrendomi dei soldi, 300.000 dollari per perdere. Non voglio dire chi, ma è successo la mattina del peso. E io li ho mandati a f… perché non rappresento solo me stesso, ma anche l'Italia"

Il lottatore Frank Chamizo accusa: "A Baku mi hanno offerto 300mila euro per perdere, li ho mandati affanc..."
Frank Chamizo
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10 Aprile 2024 - 10.15


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Il lottatore italiano di origine cubana Frank Chamizo, in un’intervista a La Repubblica ha confessato di aver ricevuto un tentativo di corruzione negli ultimi giochi pre olimpici di Baku. 

«E allora sì, lo voglio dire, sono venuti da me offrendomi dei soldi, 300.000 dollari per perdere. Non voglio dire chi, ma è successo la mattina del peso. E io li ho mandati a f… perché non rappresento solo me stesso, ma anche l’Italia, la mia federazione, la Fijlkam, e l’Esercito. Non è facile rompere la mia integrità».

«Io sono la prova vivente, soffro sulla mia pelle quel che è successo, basta guardare l’incontro. Sono così schifato che non mi sembra di parlare di sport. Ti guardano negli occhi come a dire: `Se non li prendi tu i soldi li prende qualcun altro´».  

«I cinque giudici sul tappeto hanno preso la stessa decisione, riconoscendo che avevo messo a terra il ginocchio destro dell’avversario, quindi avevo vinto. Dopo un incontro in cui il mio avversario, che ho sempre battuto, per cinque minuti non ha fatto che scappare. Poi si sono inventati un challenge a tempo scaduto, che non si può fare. A questo punto il presidente di tappeto ha guardato le immagini di una sola telecamera della video review e ha stabilito che quella mossa non c’era, contraddicendo gli altri cinque giudici».

I telecronisti della federazione mondiale urlavano `right knee down´ dandole ragione. «Li conosco, sono amici, capiscono dai particolari quando si imbroglia, dal modo in cui si fermano certe azioni -sottolinea il due volte campione del mondo-. Hanno urlato così forse perché sanno quel che c’è dietro, è come se avessero voluto dire: `Non lo fate, non lo fate´. Ma alla fine l’hanno fatto, incredibile».

«Io vengo da Cuba, non ho paura di niente. Ora sono in un paese libero, posso dire quel che penso e quel che voglio. Non mi ferma nessuno». In fondo può ancora arrivarci alle Olimpiadi, non è finita. «Ma sapete cosa significa perdere un’altra volta dieci chili per rientrare nel peso? Sono stato un signore, ma se in Turchia ci riprovano faccio un macello. Ho avuto problemi personali per un paio d’anni, ho perso mia nonna e il mio manager che era come un padre. Ma ora so che sono tornato me stesso, il Frank Chamizo che vince all’ultimo secondo. E mi rimetto a lavorare. Il triplo, sperando che basti».

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