Il pallone resta il più grande spettacolo del mondo, formula che si conferma nonostante traversie e problemi, anche gravi, che con diversa gravità e misura riguardano un po’ tutti i paesi.
Non diminuisce lo spazio e il rilievo di giornali, radio, e Tv insieme all’enfasi che noi stessi giornalisti contribuiamo ad assicurare non senza talvolta accresciuta emotività. Sollecitazioni emotive già prima dell’evento che sollecitano masse enormi di tifosi, non solo di giovani ma con la crescente partecipazione di ragazze e intere famiglie, in un tripudio di colori e slogan, di bandiere e di gruppi organizzati da località molto distanti .
Ovviamente si intrecciano esigenze di spirito nazionale e a carattere anche politico e di prestigio che pur non ricorrendo al rito continuo del medagliere come alle Olimpiadi, chiamano in gioco il prestigio e l’importanza dei singoli stati. Del resto in questa occasione pesava fortemente l’invasione russa dell’Ucraina in un contesto di preoccupazione e di timori aggravati dalle orribili vicende dell’Iran e da generali pressioni da parte dei paesi alle prese con le crisi maggiori.
Disagio e dissenso erano del resto espressi in vario modo dal significato chiarissimo: non partecipazione all’inno nazionale da giocatori in ginocchio come nel basket Usa in occasione di gravi scontri razziali o con critiche e denunce sulla stessa scelta della Fifa di far giocare in Qatar. Regime feudale che ha profuso senza risparmi con costi faraonici l’allestimento del campionato per fare bella figura e accreditarsi per migliorare in qualche misura l’immagine sulla scena internazionale non solo sportiva. In aggiunta ormai mancano solo due giornate un ciclone scandalistico particolarmente grave è ”esploso” al parlamento Europeo con pressioni e mazzette per favorire e condizionare positivamente l’immagine del Qatar.
Purtroppo tra gli inquisiti non mancano alcuni esponenti italiani con la scoperta di sacchi di banconote nell’abitazione del vice presidente del parlamento Europeo già sospeso da ogni incarico. Fatti gravissimi e purtroppo indicativi di quanti interessi anche politici e di presunto prestigio finiscono per essere in gioco confermando la necessità di un severo riesame a fondo dello stato di salute del mondo del calcio e degli interessi spropositati messi in gioco senza alcun ritegno.
Del resto su altro piano e certo con dimensioni diverse anche la vicenda della Juventus contiene ed esprime una patologia grave di segno non molto diverso . Nonostante tutto questo non viene meno l’attaccamento allo spirito di squadra e di rappresentanza del proprio paese.
Per Marocco-Francia è già annunciata la presenza del presidente Macron ed e’facile scommettere che il re del Marocco almeno in tv vedrà e soffrirà per la sua squadra che per la prima volta ha portato un paese africano alla soglia della finale . Aggiungendo tuttavia che nella maggior parte delle squadre giocano elementi africani , alcuni dei quali militanti in Italia. Un bel l’esempio in ogni caso di una mescolanza di tradizioni e colori diversi impegnati in differenti squadre europee e che paradossalmente hanno fatto gran bella figura al mondiale.