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Ceferin attacca la Superlega: "E' la Terrible League. L'Italia? Troppa burocrazia, deve investire"

Il numero 1 della Uefa ha parlato della guerra in Ucraina, della possibilità dell'Italia di organizzare un grande evento e del progetto Superlega non ancora naufragato del tutto.

Ceferin attacca la Superlega: "E' la Terrible League. L'Italia? Troppa burocrazia, deve investire"
Ceferin

redazione Modifica articolo

11 Marzo 2022 - 09.49 Globalsport


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Alexandr Ceferin, presidente dell’Uefa, ha parlato della guerra in Ucraina – “Sono ottimista e sicuro che finirà presto” – della possibilità dell’Italia di organizzare un grande evento e soprattutto della Superlega.

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“Se stabiliscono che la Uefa è un monopolio, i tre club si facciano pure la loro Uefa, giochino le loro competizioni. Perché vogliono stare nelle nostre? Vogliono stare qui e là, ma là non esiste, è un luogo metafisico. Penso credano anche che il mondo sia piatto. E poi finiamola di chiamarla Superlega, chiamiamola per quel che è: la Terrible League. Però anche se con quelle tre abbiamo problemi fuori – dice riferendosi a Juve, Real e Barça -, in campo tutti avranno sempre gli stessi diritti. Le nostre competizioni sono sane, senza preferenze per nessuno”. Ceferin non cita mai Agnelli. “Uefa e Juve sono due istituzioni: avranno sempre rapporti corretti. Sulla persona nominata – appunto Agnelli – non voglio più dire una parola: è il passato”.

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“Le sanzioni sono necessarie: non è politica, ma una crisi umanitaria. Mi piange il cuore a punire gli atleti: non è la loro guerra, non l’hanno decisa né voluta. Ma dobbiamo mostrare unità per la pace”.
Altro punto focale della strategia della Uefa contro la Russia è l’interruzione del contratto di sponsorizzazione con la Gazprom. “Finanziariamente è costato molto. Per noi è un colpo al portafoglio, ma alla gente viene tolta la vita. Parlo tutti i giorni con Pavelko, presidente della federazione ucraina. Ho avvisato Dyukov della federcalcio russa prima di decidere: non sono un codardo, non faccio le cose di nascosto”.

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L’Italia potrebbe organizzare gli Europei del 2028 ma servono investimenti e infrastrutture.
“Le chance le ha, ma deve investire: da tanti anni non rifate gli stadi. Non avete impianti nuovi e quei pochi rifatti sono piccoli. Mi dicono che pure San Siro sarà rimpicciolito. Va coinvolto il governo, è un’operazione che fa bene al Paese. Ho grandi rapporti con le istituzioni, con il presidente Figc Gabriele Gravina e con Evelina Christillin, sempre pronti a sostenerci. Amo l’Italia. Il problema da voi è la burocrazia”. Infine il futuro in generale e quello suo in particolare: “Sono ottimista e abbastanza sicuro che la guerra finirà presto. Penso che mi ricandiderò per un altro mandato Uefa, sperando di non vivere sempre in una crisi continua”.

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