No al 25% del pubblico negli stadi: lo ha detto il Ministero della Salute
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No al 25% del pubblico negli stadi: lo ha detto il Ministero della Salute

Le Regioni chiedono di far entrare un quarto dei tifosi con mascherina e controllo della temperatura. La sottosegretaria Zampa: "Si rischia che vada a finire come con le discoteche"

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25 Settembre 2020 - 12.51


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Sulla questione dell’affluenza dei tifosi negli stadi è intervenuto anche Matteo Salvini: “Io riaprirei gli stadi con il 25% di capienza, assolutamente. Mi sembra una cosa ragionevole, non vedo dove sia il problema. Al gran premio di Moto Gp, a Misano, sono entrate 10 mila persone e si sono divertite”. Così il leader della Lega in un’intervista a Radio 24. 

La polemica è scoppiata ieri quando la Conferenza delle Regioni ha reso nota la propria proposta al governo per far entrare fino al 25% dei tifosi nelle strutture, con mascherina e dopo il controllo della temperatura. Uno scenario che non è piaciuto al presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti: “Totale disaccordo, così non si garantisce la sicurezza”.

E anche il ministero della Salute si schiera dalla parte del ‘no’. “Il ministro è contrario ad andare nella direzione” indicata dalla Conferenza delle Regioni. Lo rivela la sottosegretaria, Sandra Zampa, ospite di ’24 Mattino’ su Radio 24. “Un po’ abbiamo riaperto – ha spiegato – ma dobbiamo tenere conto che abbiamo di fronte una lieve ripresa dei contagi legati ancora ai contatti maturati in vacanza, con un trend giornaliero che oscilla tra i 1600 e i 1800 casi nuovi secondo il numero dei tamponi, che fra un paio di settimane si conoscerà l’impatto con la riapertura delle scuole e che siamo circondati da un vero disastro”.

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“Che senso ha – ha ragionato la sottosegretaria – andare a cercarci dei guai adesso quando possiamo aspettare ancora un paio di settimane? Le Regioni, se volessero, possono anche decidere per proprio conto. Ciò che sta succedendo per gli stadi è già accaduto con la riapertura delle discoteche: le Regioni le hanno aperte ma poi, di fronte al disastro, il ministro ha fatto un’ordinanza che ne ha imposto la chiusura”. Per poi ribadire: “Noi al ministero siamo contrari, il ministro ha ieri ribadito che prima ci sono le scuole, ci sono altre priorità. Poi ci occuperemo degli stadi”, ha ribadito Zampa.

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