Scatta il silenzio olimpico: niente messaggi dagli atleti
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Scatta il silenzio olimpico: niente messaggi dagli atleti

In vigore il divieto di usare Twitter e Facebook. Per evitare le scommesse ma soprattutto per non inviare immagini, i cui diritti sono stati venduti a peso d'oro.<br>

Scatta il silenzio olimpico: niente messaggi dagli atleti
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redazione Modifica articolo

16 Luglio 2012 - 12.14


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Silenzio, da oggi neanche più una parola. Scatta, infatti, quello che hanno definito il “silenzio olimpico”: nessun atleta, di nessuna nazione, potrà più usare twitter, né FaceBook. Divieto assoluto imposto dai comitati olimpici. Che, c’è da esser sicuri, verrà rispettato: la multa per i contravventori è di centomila euro.

La decisione è stata presa nella primavera scorsa, ma è stata resa nota solo l’altra sera. Poche ore prima che scattasse il divieto. L’ordine del silenzio è contenuto in un piccolo comma, dentro un documento di cinquanta e passa pagine. Ma perché questo divieto? Stando a quel che dice il Comitato Olimpico la normativa s’è resa necessaria per evitare che gli sportivi con i loro commenti influenzino le scommesse sportive. Cosa del resto vietata, da sempre.

Sicuramente, però, più rilevante è la seconda spiegazione: in questo modo – dicono – non si violeranno i diritti di immagine dell’Olimpiade di Londra, che sono stati già rivenduti a peso d’oro dagli organzizatori. Insomma, non sono le parole, i messaggi, i commenti a spaventare il Cio. Quanto piuttosto le immagini che accompagnano quelle piccole riflessioni. Inutile dire che la decisione ha scatenato un putiferio. Nessuno, però fra gli atleti – anche questo va detto – ha protestato. Si sono limitati a piccoli messaggi di saluto e “arrivederci a dopo Londra 2012”.

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