Speranza: "Pochi i no-vax violenti, tanti hanno solo paura o sono indecisi"
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Speranza: "Pochi i no-vax violenti, tanti hanno solo paura o sono indecisi"

Il ministro della Salute parla ai medici: "A queste persone che non dobbiamo stancarci di rivolgere ancora una volta un appello e una parola di fiducia"

Roberto Speranza
Roberto Speranza
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13 Ottobre 2021 - 19.13


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Ciò che dice Roberto Speranza sarà assolutamente vero, però l’immagine che passa, con quello che abbiamo visto sabato a Roma, è quella di una minoranza assolutamente violenta.
Nonostante ciò, gli indecisi, per i più disparati motivi, possono esserci, ed è compito delle istituzioni convincere che sia meglio vaccinarsi.
“Chiedo a voi medici una mano per aiutarci a convincere gli indecisi, perché c’è una piccola parte che è violenta e che sta commettendo atti per noi inaccettabili e irricevibili, rispetto alla quale dico che ci vuole il pugno di ferro, ma ci sono anche persone assolutamente per bene che hanno ancora semplicemente un po’ di paura. Ed è a queste persone che non dobbiamo stancarci di rivolgere ancora una volta un appello e una parola di fiducia”.

È l’appello lanciato oggi ai medici dal ministro della Salute, Roberto Speranza, in occasione del 53esimo Congresso nazionale del sindacato Sumai Assoprof, in corso a Roma presso lo Sheraton Parco de’ Medici Rome Hotel.

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“Abbiamo tutti gli elementi per farlo- ha proseguito Speranza- perché l’evidenza scientifica, da ogni angolo del mondo, ci dice con chiarezza assoluta che i vaccini sono efficaci e sicuri e che sono lo strumento essenziale per chiudere definitivamente questa stagione”.

Ad ogni vaccino in più che “si riesce a somministrare- ha aggiunto- lo scudo contro il Covid diventa più forte”.

Oggi, secondo il ministro, siamo intanto ad un “punto di snodo, in una fase cruciale diversa rispetto a mesi fa, e lo siamo grazie alla campagna di vaccinazione. I numeri italiani vanno visti con grande soddisfazione, ma dobbiamo fare ancora meglio e di più. Anche in queste ore notiamo con grande piacere che ci sono ancora tante prime dosi in corso, cioè i cittadini continuano a vaccinarsi. La fotografia del nostro Paese è importante: siamo ad oltre l’80% di persone che hanno completato il ciclo vaccinale e circa all’85% di persone che hanno fatto almeno la prima dose”, ha concluso.

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