L'appello degli esperti: "Le mascherine restano fondamentali per combattere il Covid"
Top

L'appello degli esperti: "Le mascherine restano fondamentali per combattere il Covid"

L'Organizzazione Mondiale della Sanità: "Continuare a utilizzare misure di sanità pubblica e sociali basandosi sul monitoraggio in tempo reale della situazione epidemiologica"

Covid, gente
Covid, gente
Preroll

globalist Modifica articolo

15 Luglio 2021 - 19.49


ATF

La variante Delta del covid sta galoppando molto velocemente e l’Oms è corso ai ripari:
“L’uso delle mascherine, la distanza fisica, l’igiene delle mani e una migliore ventilazione degli spazi interni rimangono fondamentali per ridurre la trasmissione di Sars-CoV-2” in tutti i Paesi del mondo, i quali devono “continuare a utilizzare misure di sanità pubblica e sociali basandosi sul monitoraggio in tempo reale della situazione epidemiologica e delle capacità del sistema sanitario, e tenendo conto dei potenziali effetti cumulativi di queste misure”.
E’ una delle raccomandazioni temporanee agli Stati diffuse dall’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), sulla base di quanto convenuto nel corso dell’ottavo incontro del Comitato di emergenza convocato sotto le International Health Regulations (Ihr).
Queste indicazioni sono state ritenute cruciali per tutti i Paesi indipendentemente dalla situazione che stanno vivendo con Covid. Fra i temi toccati nel corso del meeting la lotta alla disinformazione che incide sull’esitanza a vaccinarsi contro Covid, l’equità nell’accesso ai vaccini, i viaggi internazionali, il rischio varianti. Secondo le raccomandazioni, “deve continuare a essere adattato al contesto epidemiologico e sociale ed a essere imposto l’uso di misure di sanità pubblica in risposta a singoli casi o focolai”, compresi “la ricerca dei contatti, la quarantena e l’isolamento”.
Viene ribadito il messaggio sulla richiesta di certificati vaccinali per i viaggi e si raccomanda di “non richiedere la prova della vaccinazione anti-Covid per i viaggi internazionali come unico percorso o condizione che consenta lo spostamento, dato l’accesso globale limitato e la distribuzione iniqua dei vaccini”. Gli Stati “dovrebbero prendere in considerazione un approccio basato sul rischio per facilitare i viaggi internazionali revocando le misure, come i requisiti di test e/o quarantena quando appropriato, in conformità con la guida dell’Oms”.
Sempre riguardo ai viaggi internazionali, la raccomandazione è che le misure (mascherine, test, isolamento/quarantena e vaccinazione) si basino su valutazioni del rischio, che si considerino le circostanze locali e si “eviti di imporre oneri finanziari ai viaggiatori internazionali in conformità con l’articolo 40 del Regolamento sanitario internazionale”.
E inoltre l’invito dell’Agenzia Onu per la salute è a “riconoscere tutti i vaccini Covid inseriti nell’elenco di uso di emergenza dell’Oms nel contesto dei viaggi internazionali. Inoltre, i Paesi sono incoraggiati a includere informazioni sullo stato Covid, in conformità con le linee guida, all’interno dell’opuscolo dell’Oms contenente il Certificato internazionale di vaccinazione e profilassi; e a utilizzare la versione digitalizzata quando disponibile”.
Altro punto gli eventi di massa, per i quali si raccomanda un “approccio di gestione del rischio che valuti, mitighi e comunichi i rischi. Fondamentale considerare il contesto epidemiologico (compresa la prevalenza di varianti di preoccupazione, la forza della trasmissione, nonché la tracciabilità e la capacità di test)”. Un cenno anche all’importanza di “contrastare la disinformazione e migliorare l’accettazione del vaccino Covid” e all’equità di accesso alle iniezioni scudo. Su questo, si chiede ai Paesi di abbracciare l’obiettivo di immunizzare “almeno il 10% della popolazione di tutti i Paesi entro settembre 2021”.
Durante l’ottavo meeting, il Comitato ha espresso apprezzamento per gli Stati impegnati nella ricerca sui vaccini e ha chiesto che i volontari delle sperimentazioni cliniche “non siano svantaggiati nell’organizzazione di viaggi a causa della loro partecipazione a studi di ricerca”.

Native

Articoli correlati