Speranza: "La variante Delta ci ricorda che siamo ancora dentro la pandemia"
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Speranza: "La variante Delta ci ricorda che siamo ancora dentro la pandemia"

Il ministro della Salute: "Il vaccino anti Covid deve però essere accessibile a tutti e in tutti i Paesi. In Italia 58 milioni di dosi somministrate e dobbiamo continuare con questo ritmo"

Roberto Speranza
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13 Luglio 2021 - 12.20


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Il ministro della Salute Roberto Speranza, intervenendo al ‘W20 Women Rome Summit’, ha parlato della variante Delta e di come non bisogna abbassare la guardia. La ripresa del contagio è palpabile: è necessario vaccinarsi.
“Siamo ancora dentro una epidemia terribile che ci vede combattere con armi nuove e piu efficaci ma guai ad abbassare la, guardia. Nelle ultime settimane tocchiamo con mano elementi di significativa ripresa del contagio dovuto alla variante Delta.
Siamo però in una fase diversa perché abbiamo l’arma dei vaccini, la piu importante e oggi abbiamo superato in Italia 58 milioni di dosi somministrate e dobbiamo continuare con questo ritmo”.
Il vaccino anti Covid “deve però essere accessibile a tutti e in tutti i Paesi” ha aggiunto il ministro precisando che “il virus o lo si batte tutti insieme o continueremo ad avere nuove varianti”. 
“Dentro questa crisi drammatica della pandemia le persone in tutto il mondo hanno capito fino in fondo che i servizi sanitari nazionali sono davvero la cosa più importante che abbiamo e dobbiamo difenderli con ogni energia: per troppo tempo le tabelle dei nostri uffici di bilancio hanno deciso quanto diritto alla salute poteva essere tutelato. Io penso – ha detto – che sia arrivato il momento ovunque di rovesciare questo schema: non sono le tabelle a decidere ma è il diritto alla salute, inalienabile, a decidere cosa c’è scritto nelle tabelle di bilancio”.
“Credo che la battaglia di fondo che anima il senso del W20 Women sia una battaglia ancora da vincere in ogni parte del mondo – ha poi sottolineato Speranza – e anche nel nostro Paese facciamo i conti quotidianamente con residui di una cultura di un tempo che vorremmo metterci alle spalle”.

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