Ricciardi: "Zone rosse per la variante Delta? Non sono escluse ma si possono evitare"
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Ricciardi: "Zone rosse per la variante Delta? Non sono escluse ma si possono evitare"

Variante Delta in Italia, la possibilità che con una diffusione di focolai si possa tornare ad avere alcune zone rosse nel Paese "non è escludibile".

Walter Ricciardi, consulente del ministro della Salute per l'emergenza coronavirus
Walter Ricciardi, consulente del ministro della Salute per l'emergenza coronavirus
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28 Giugno 2021 - 15.08


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“Penso che un’autorità di sanità pubblica debba mantenere tutte le armi a disposizione per intervenire. Ma se si lavora bene e seriamente, ovvero vaccinando e facendo in modo che ci si comporti con responsabilità, noi possiamo continuare ad avere zone bianche tranquillamente, se invece molliamo la presa i problemi potrebbero esserci”. Lo sostiene Walter Ricciardi, consulente del ministro della Salute per l’emergenza coronavirus e docente di Igiene all’università Cattolica di Roma.

“Molto dipende da noi – ha aggiunto – nel senso che se la variante Delta, che è molto più contagiosa della già contagiosa variante inglese, arriva in comunità dove ci sono pochi vaccinati, è chiaro che si diffonderà con rapidità. Sulle misure da adottare in questi casi bisognerà valutare di volta in volta. Vaccinazioni e cautele sono i nostri migliori strumenti. E’ chiaro che se si vedono situazioni con stadi pieni, tifosi assembrati in strada o rave, il virus si diffonde. Se noi evitiamo queste scene possiamo prevenire”.

Su variante Delta del covid e vaccinazioni, l’Italia dovrebbe seguire l’esempio di Israele, sostiene Ricciardi, che ricorda all’Adnkronos Salute come il ciclo completo di vaccinazione risulti essere più protettivo contro la variante.

Sulla vaccinazione allargata con una sola dose di vaccino anti-Covid, rinviando la seconda, “l’Inghilterra paga un azzardo che poteva diventare un rischio. E lo è diventato. Infatti si ritrova con una percentuale di popolazione molto elevata che non ha concluso il ciclo vaccinale. Una strategia che ha risposto a una logica di emergenza, non voglio dire che ha fatto male, ma sostanzialmente ha fatto meglio Israele che ha vaccinato completamente in modo rapido”, spiega, auspicando appunto che l’Italia segua il modello-Israele.

“Se dobbiamo scegliere un punto di riferimento – continua Ricciardi – questo è Israele che ha varato la campagna vaccinale concentrandosi sulle due dosi nel più breve tempo possibile. E oggi ha vaccinato quasi l’80% dei cittadini”. Facile per una popolazione numericamente ridotta? “Certo, ma nessuna Regione italiana che ha le dimensioni di Israele è riuscita a raggiungere quei risultati. Se l’Italia persegue la strada giusta con l’approvvigionamento giusto possiamo fare quello che ha fatto Israele”.

 
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