L'immunologo Abrignani: "Il vaccino Curevac ha fallito? Può capitare, non è un dramma"
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L'immunologo Abrignani: "Il vaccino Curevac ha fallito? Può capitare, non è un dramma"

Il componente del Comitato tecnico scientifico: " Sui 7 vaccini che abbiamo sviluppato in un anno cinque sono arrivati più avanti, due hanno avuto problemi"

Sergio Abrignani
Sergio Abrignani
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17 Giugno 2021 - 19.50


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I risultati ottenuti con i vaccini, sviluppati a soli 9 mesi dall’inizio della pandemia sono sicuramente un successo della scienza moderna, ma non tutto è andato sempre liscio.
“I risultati leggiamoli così: è normale che sui 7 vaccini che abbiamo sviluppato in un anno e che sono arrivati più avanti, due abbiano avuto problemi.
Mi riferisco a CureVac sull’efficacia”, risultata al 47%, sotto le attese e sotto la soglia indicativa di successo, “e a Sanofi che ha avuto problemi tecnici e ritardi. Dall’altro lato abbiamo altri 5 vaccini, se includiamo anche Novavax che ha avuto bellissimi risultati, che funzionano benissimo. Se tutti e 7 avessero funzionato, avrei detto che avremmo avuto una fortuna impossibile come genere umano. Tutto questo è normale.
E’ normale che su 3 vaccini a mRna uno abbia un problema. Non è un dramma”. Così all’Adnkronos Salute Sergio Abrignani, immunologo dell’università Statale di Milano e componente del Comitato tecnico scientifico per l’emergenza coronavirus, commenta i risultati ad interim comunicati da CureVac.
“Vedremo di cosa si tratta. Ci possono esser almeno 5-6 motivi per cui i vaccini non funzionano in fase 3. Vedremo se è dovuto alla formulazione, al dosaggio o a dati di fase 1 sovrastimati. L’azienda probabilmente lo sa già. Io ho lavorato per 20 anni nel campo dei vaccini e posso dire che è normalissimo che qualcuno caschi in fase 3, o abbia intoppi in fase 1 come Sanofi. Meno male che il primo vaccino che abbiamo avuto ha funzionato benissimo. Altrimenti immagino la depressione che avremmo provato in quel contesto se ci fossero stati problemi. Oggi è diverso. I vaccini li abbiamo”. 
Ora CureVac potrebbe “correggere il tiro e arrivare al traguardo, ma bisogna capire quale è il problema. Tutto è riparabile, dipende da quanto tempo ci si mette”, ragiona Abrignani.
“Uno dei problemi a cui è stato attribuito il risultato sotto le attese di CureVac è la presenza di varianti ma la risposta è che Novavax ha funzionato al 60-70% anche contro la variante sudafricana che è fra le più problematiche. E anche Pfizer contro l’indiana in Gb sembra abbia un’efficacia del 79-80%.
Su CureVac aspettiamo i dati definitivi. Ma ricordiamo che non è un dramma, abbiamo abbastanza vaccini e ne arriveranno altri come appunto Novavax e Sanofi. Quelli che abbiamo ora sono fantastici e stanno aumentando la capacità produttiva”.

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