Galli contro i bar aperti: "Il virus corre con gli assembramenti per il caffè"
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Galli contro i bar aperti: "Il virus corre con gli assembramenti per il caffè"

Per il professore del Sacco di Milano il problema più grande sono le persone che si abbassano le mascherine per bere il caffè e parlare "Le varianti Covid si diffondono di più"

Massimo Galli
Massimo Galli
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27 Aprile 2021 - 12.53


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Massimo Galli, responsabile di malattie infettive dell’ospedale Sacco di Milano, elenca quali potrebbero essere i rischi maggiori per le riaperture, seppur all’aperto, di bar e ristoranti nelle zone gialle:  “Gli assembramenti fuori dai bar, nel ”festival delle riaperture”, favoriscono la diffusione del coronavirus, complici anche le varianti covid”. 
“Nei bar, bisognerebbe prendere il caffè e portarselo fuori. 
Ma se vediamo gli assembramenti fuori dai bar in qualsiasi momento nelle nostre città, con persone che bevono senza mascherina, sono situazioni che vanificano il discorso che non ci sia rischi all’aperto. 
Se le persone si parlano addosso, il virus può tranquillamente diffondersi e queste varianti sono in grado di diffondersi più delle altre. 
Le indicazioni sanno molto di ‘liberi tutti’ e di ‘arrangiatevi’, mi auguro che la popolazione sappia comportarsi in maniera responsabile”, dice Galli 
I ristoranti sono aperti a pranzo e a cena, purché i tavoli siano all’aperto. 
“Si può cenare all’aperto, ma” se ci si ferma a chiacchierare al tavolo “non è detto” che le misure siano sufficienti “per evitare che le nuove varianti causino l’infezione”. 
Si discute sul coprifuoco, fissato alle 22. 
“Il messaggio è che più si circola e più il virus si diffonde con le nostre gambe. 
Con un gap di vaccinazioni che abbiamo rispetto alla Gran Bretagna e che difficilmente colmeremo in 60 giorni, più facilmente in 100 giorni, c’è poco da scherzare. 
Credo che il coprifuoco abbia una moderata rilevanza se gli italiani, in particolare quelli non vaccinati, non comprendono che girare troppo non è conveniente. 
I giovani dovrebbero comprendere che portare l’infezione a casa è possibile ed è pericoloso”.

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