Gli igienisti scendono in campo: "Il nemico è il virus, non le vaccinazioni"
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Gli igienisti scendono in campo: "Il nemico è il virus, non le vaccinazioni"

Società italiana di Igiene, medicina preventiva e sanità pubblica: "La probabilità di avere eventi avversi gravi, dopo essersi vaccinati, sono esattamente le stesse di coloro che ricevono, come 'vaccino', una soluzione placebo"

Antonio Ferro
Antonio Ferro
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13 Marzo 2021 - 09.59


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Giusta prudenza, ma fiducia nella scienza.

È questo il messaggio che la Società italiana di Igiene, medicina preventiva e sanità pubblica (Siti) vuole trasmettere dopo il ritiro del lotto ABV2856 del vaccino anti Covid_19 di AstraZeneca.

“Bisogna adottare la giusta prudenza. Il vero nemico di questa pandemia è il Sars-cov-2 e non la vaccinazione. La probabilità di avere eventi avversi gravi, dopo essersi vaccinati, sono esattamente le stesse di coloro che ricevono, come ‘vaccino’, una soluzione placebo. E’ quello che è emerso dagli studi scientifici che hanno autorizzato i vaccini contro Covid 19 attualmente in commercio. È estremamente improbabile, quindi, che si verifichino trombosi a seguito di una vaccinazione”, dichiara Antonio Ferro, presidente della Siti.

“Viene comunque tenuto tutto sotto controllo per indagare ciò che accade, procedendo anche con scrupolose verifiche del caso per analizzare ciò che è contenuto nel vaccino ed escludere il decesso a seguito della vaccinazione. I casi che si sono verificati recentemente, molto vicini fra loro, dimostrano come il tutto non sia legato da un rapporto causa-effetto (a seguito della vaccinazione), ma molto probabilmente dalla propensione delle persone di essere colpite da quella patologia”, continua il presidente degli igienisti.

“Aifa ha comunicato che al momento non esiste alcun nesso di casualità. Bisogna quindi procedere adottando la giusta prudenza, ma l’auspicio della Società italiana di Igiene è che si continuino le vaccinazioni anche con questo vaccino che è già stato somministrato a più di 8 milioni di persone con risultati di sanità pubblica straordinari e con reazioni collaterali equivalenti se non inferiori a quelle del vaccino Pfizer. Teniamo sempre ben presente che, se si dovessero mettere sulla bilancia i rischi derivanti dal contrarre il coronavirus o dall’assunzione del vaccino, sarebbe sempre da privilegiare il vaccino”.

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