Il chirurgo Spada avvisa: "Farsi il vaccino non significa non rispettare più le misure anti contagio"
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Il chirurgo Spada avvisa: "Farsi il vaccino non significa non rispettare più le misure anti contagio"

Il medico dell'Humanitas: "Ci vorranno settimane per vaccinare la presa, fino ad allora non molliamo. In primavera ci sarà una rinascita collettiva"

Il chirurgo Spada
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29 Dicembre 2020 - 17.18


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Paolo Spada, chirurgo Humanitas, lancia un importante appello, invitando la popolazione a rispettare le regole fino a che la maggior parte delle persone non si saranno vaccinate.

“Non è possibile togliere ogni dubbio sulla possibilità che il soggetto vaccinato possa ancora contagiarsi qualora esposto al virus” Sars-CoV-2, “e contagiare a sua volta. L’efficacia del 95%, elevatissima per un vaccino, non è appunto il 100% e non consente di sollevare nessuno dalle misure di protezione, almeno finché non si otterrà il secondo effetto, cioè la protezione collettiva, e con essa l’incapacità del virus di propagarsi”.

“I tempi saranno lunghi per arrivare a vaccinare tutti, inevitabilmente – scrive in un lungo post su Facebook – Ma i primi effetti si apprezzeranno molto presto: intanto sull’economia, che dalla prospettiva di uscita trae immediato vantaggio in termini di progettualità e sviluppo. Poi dalla rapida messa in sicurezza della gran parte dei soggetti a maggior rischio, che alleggerirà il peso che grava sugli ospedali, oltre che sulle coscienze di tutti. Non è cosa da poco: il resto sarà la gestione di una più comune epidemia influenzale. Mascherine e distanziamento, ma la vita riparte. In primavera, complice la stagione stessa, saremo tutti chiamati a una rinascita collettiva e ne sentiremo il profumo per le strade”, assicura il medico “a chi teme di aver perso ogni speranza, a chi sta per crollare proprio adesso, psicologicamente, ma anche materialmente”.

“Teniamo duro – esorta Spada – perché si tratta di poche settimane, davvero”. Però “da qui ad allora l’incidenza di contagio resterà elevata, perché la stagione è sfavorevole, e ogni allentamento nelle restrizioni si traduce in aumento dei casi”.

 

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