Covid-19, il virologo Pregliasco ottimista: "L'epidemia c'è ancora ma abbiamo affinato le armi"
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Covid-19, il virologo Pregliasco ottimista: "L'epidemia c'è ancora ma abbiamo affinato le armi"

Il medico dell'università Statale di Milano: "Ora la Lombardia dimostra la capacità che abbiamo acquisito d scavare a fondo trovando anche fra i positivi soggetti evidentemente asintomatici"

Il virologo Fabrizio Pregliasco, dell'università degli Studi di Milano
Il virologo Fabrizio Pregliasco, dell'università degli Studi di Milano
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20 Giugno 2020 - 18.34


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Un cauto ottimismo, anche se le notizie dal resto del mondo dipingono una situazione ben già problematica-
La premessa è che l’epidemia di Sars-CoV-2 in Italia “non è finita”. Tuttavia sono “dati abbastanza buoni” quelli dei bollettini odierni Covid-19, secondo il virologo dell’università Statale di Milano Fabrizio Pregliasco. L’esperto definisce incoraggiante “anche il quadro della Lombardia, considerando che fra le nuove positività moltissime sono legate a indagini sierologiche. Questo – spiega il medico – dimostra la capacità che abbiamo acquisito di andare a scavare a fondo”, trovando anche fra i positivi “soggetti evidentemente asintomatici”.
Non solo: secondo quanto evidenziato dall’assessore lombardo al Welfare, Giulio Gallera, dei 165 nuovi casi registrati oggi in regione 87 sono debolmente positivi. “Dobbiamo ancora aspettare studi definitivi – commenta Pregliasco – ma si tratta sicuramente di persone con malattia meno grave, presumibilmente meno contagiose o forse non contagiose”.
“Osserviamo dunque elementi che dimostrano una situazione di calo anche in Lombardia – fa il punto il virologo – con positivi, sebbene in qualche unità, anche nelle altre regioni. A dimostrare che in qualche modo il virus, seppur molto silente, circola. Considerando magari qualche caso non notificato” distribuito lungo la Penisola, bisogna quindi ricordare che “la storia non è finita”: il nuovo coronavirus resta. Quanto ai 4 casi ‘importati’ da Egitto, Brasile, Bergamo e Piemonte riferiti dal Lazio, e già isolati, provano che “stiamo affinando la capacità di identificazione e circoscrizione”.

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