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Il medico: "L'aumento dei casi al nord? Legati alla mobilità per le attività aperte"

Pierluigi Lopalco, docente di Igiene all'Università di Pisa e coordinatore emergenze epidemiologiche della Regione Puglia

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16 Aprile 2020 - 19.40


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La cosa si ipotizzava. E chissà se le riaperture poco controllate potranno dare una spinta verso l’abisso.
“Comunque un po’ di movimento c’è sempre, qualche attività continua, probabilmente al nord un po’ più che al sud. Ho l’impressione che l’aumento dei casi al nord sia ancora legato a una certa mobilità per attività che comunque sono aperte”.
Lo afferma Pierluigi Lopalco, docente di Igiene all’Università di Pisa e coordinatore emergenze epidemiologiche della Regione Puglia, a proposito delle modalità con le quali si verificano i nuovi contagi, escludendo Rsa e ospedali, e nonostante il lockdown.
“Sinceramente gente per strada ne vedo pochina – prosegue – mi limito alle informazioni che mi arrivano sulla Puglia, per il resto non ho il quadro della situazione. In Puglia oggi la gente sta in casa, tranne quelle persone che si devono muovere per lavoro. Molti si muovono perché lavorano nella sanità che è il settore più attivo. C’è davvero poca gente che si muove – conclude Lopalco –  questo i risultati li sta dando”.

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