Fumo passivo, gli italiani non sanno che provoca il cancro
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Fumo passivo, gli italiani non sanno che provoca il cancro

Secondo una ricerca dell'Associazione italiana di oncologia medica otto italiani su dieci lo ignorano: 38mila tumori ai polmoni e 34mila decessi l'anno.

L'80% degli italiani ignora i danni del fumo passivo
L'80% degli italiani ignora i danni del fumo passivo
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9 Settembre 2014 - 18.17


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Il fumo passivo provoca il cancro, anche se un italiano su otto fa finta di ignorarlo. È il risultato di una ricerca condotta dall’Aiom, l’Associazione italiana di oncologia medica. E di cancro al polmone si muore: 38 mila le diagnosi ogni anno e 34 mila i decessi nel 2013. Per colmare questo gap d’informazioni Aiom con i patrocinio delle associazioni Insieme per il cancro e Walce (Women against lung cancer Europe) e il sostegno della casa farmaceutica Boehringer Ingelheim lancia una nuova campagna d’informazione, destinata ad evitare che le nuove generazioni fumino. La campagna si concretizza in tre brochure informative sui rischi del fumo e sulle cure possibili per il cancro ai polmoni. “La legge Sirchia, che ha vietato di fumare nei locali, ha fatto effetto ma ora non dobbiamo mollare la presa”, spiega il presidente eletto di Aiom Carmine Pinto. Il fenomeno non può essere sottostimato: in Italia i fumatori passivi sono 15 milioni, il 26,5% della popolazione e la metà degli under 14 ha in casa un tabagista. A questo si aggiungono 150-300 mila polmoniti e bronchiti nei bambini al di sotto dei 18 mesi.

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Secondo la ricerca realizzata su un campione di 3 mila italiani (il 54% donne), resistono ancora delle false credenze sul cancro. Per esempio, il 49% del campione sostiene che non sia possibile prevenire il cancro. Al contrario smettere di fumare ha un’incidenza positiva. Se il numero dei fumatori in assoluto danno un certo sollievo (meno di un italiano su cinque fuma) studi americani dicono che c’è un nuovo incremento nella fascia di popolazione tra i 13-15 anni. Il dipartimento americano della salute dei giovani dichiara che più di 38 mila 12-13enni e quasi 4 milioni di 14-17enni hanno fumato. Numeri che confermano l’importanza di dare il buon esempio. Purtroppo però 7 italiani su dieci fumano in luoghi chiusi e la metà più o meno sovente davanti ai bambini. Per sconfiggere le abitudini domestica l’associazione Walce sta promuovendo una legge per vietare le scene di fumo nei film, “così come viene fatto per altre scene considerate poco adatte ai bambini”, spiega la presidente Silvia Novello.

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L’ignoranza sugli effetti del fumo passivo nell’incidenza dei tumori (in due casi su dieci i pazienti sono fumatori passivi) provoca un altra distorsione della realtà: l’eccessivo stigma del fumatore malato, considerato “uno che se l’è cercata”. Al contrario, visto che la malattia è curabile seppur con difficoltà (anche se un italiano su due pensa erroneamente l’opposto), questa sfiducia nelle possibilità del paziente e imputargli le colpe della sua malattia sono due condizioni che non aiutano la cura. (lb)

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