Un terzo della popolazione mondiale è in sovrappeso
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Un terzo della popolazione mondiale è in sovrappeso

Più di 200 milioni di bambini sono troppo grassi: è la prima generazione nella storia recente ad avere un'aspettativa di vita inferiore a quella dei propri genitori.

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2 Luglio 2014 - 18.38


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Diabete, ipertensione, dislipidemia, malattie cardio e cerebrovascolari, tumori, disabilità: sono queste alcune delle malattie a cui va incontro chi è in sovrappeso. La federazione mondiale delle organizzazioni che si occupano a livello clinico e politico di affrontare il fenomeno dell’obesità (‘World Obesity’) ha stimato in circa 475 milioni gli adulti obesi e in 1,5 miliardi le persone sovrappeso.

Nel mondo vivono, inoltre, più di 200 milioni di bambini troppo grassi, il che rende la generazione dei nostri figli la prima nella storia recente dell’umanità ad avere un’aspettativa di vita inferiore a quella dei propri genitori”.

L’allarme è stato lanciato da Enzo Nisoli, presidente della Società Italiana dell’Obesità (Sio), che inaugura oggi il proprio congresso nazionale a Milano. “L’obesità è ormai una vera e propria epidemia da considerare uno dei maggiori problemi di salute pubblica nel mondo. Tra l’altro, è tragico che la maggior parte delle persone ignori che oggigiorno l’obesità nelle persone adulte è molto più comune nel mondo rispetto alla malnutrizione”, ha detto.

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Per l’esperto il problema non rappresenta solo una questione di salute pubblica, ma soprattutto di spesa per i sistemi sanitari. “Spesa che diverrà insostenibile – ha precisato Paolo Sbraccia, presidente eletto Sio, che entrera’ in carica al termine del congresso previsto per sabato – se non vengono adottate politiche di prevenzione adeguate, non disgiunte da programmi di gestione in grado di contenere il fardello delle malattie concomitanti. Secondo la Carta europea sull’azione di contrasto all’obesità, quest’ultima e il sovrappeso negli adulti sono responsabili della spesa sanitaria in Europa, per una quota che arriva fino all’8 per cento; per di più, comportano costi indiretti, che sono almeno il doppio di quelli diretti. In Europa la prevalenza dell’obesità è triplicata negli ultimi venti anni”.

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