Una dieta con più grassi e meno carboidrati migliora la memoria, almeno nei topi
Top

Una dieta con più grassi e meno carboidrati migliora la memoria, almeno nei topi

I topi sottoposti ad una dieta ricca di grassi hanno aumentato del 13 per cento la durata della vita. Si studiano ora gli effetti potenzialmente molto dannosi

Topi di laboratorio
Topi di laboratorio
Preroll

globalist Modifica articolo

7 Settembre 2017 - 09.13


ATF

Una dieta chetogenica, ad alta percentuale di grassi e bassa di carboidrati, ha migliorato significativamente la memoria e il vigore fisico di topi già vecchi, anche prolungando la loro vita. Lo dimostrerebbero due distinti studi condotti negli Stati Uniti per conto del Buck Institute sull’invecchiamento.
A seguito di una dieta chetogenica, aumenta la produzione di acido β-idrossibutirrico, una molecola coinvolta nell’arretramento dei lipidi, e più particolarmente degli acidi grassi, quando il corpo non ha più abbastanza carboidrati, in particolare glucosio (zucchero ).
Fondamentalmente, questa molecola aiuta il corpo a produrre energia in assenza di glucosio. L’organismo allora si mette in stato di chetosi, cioè brucia il proprio grasso per produrre energia.
Secondo il dottor Eric Verdin, presidente del Buck Institute, questo ultimo lavoro sulla dieta chetogenica dà origine alla “speranza di aumentare il numero di anni sani negli esseri umani”. Per il ricercatore, il fatto che questa dieta abbia avuto un tale effetto sulla memoria e sulla conservazione delle funzioni cerebrali dei roditori è veramente sorprendente. Inoltre, i topi che hanno seguito la dieta ad alta percentuale di grassi hanno vissuto il 13% in più rispetto a quelli che non lo hanno fatto. Che, ”tradotto” in termini di esseri umani, equivarrebbe a sette-dieci anni di vita in più.
Gli autori della ricerca, pubblicata nella rivista Cell Metabolism, dicono che la dieta chetogenica è complicata da seguire e può avere effetti potenzialmente dannosi.
Secondo la dottoressa Ilaria Bellantuono, dell’Università di Sheffield nel Regno Unito, che non ha partecipato a questo studio, “questi risultati vanno interpretati con grande cautela perché i topi hanno un metabolismo diverso”. Tuttavia, la studiosa ritiene che siano importanti “per avanzare la nostra comprensione del ruolo delle diverse sostanze nutritive nella salute e nella longevità”

Leggi anche:  La zanzara portatrice della malaria è riapparsa in Italia
Native

Articoli correlati