Tumore all'utero: la diagnosi precoce è fondamentale
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Tumore all'utero: la diagnosi precoce è fondamentale

Ecco cosa fare per diagnosticare in tempo il tumore. L'intervista al dottor Luciano Cherchi.

Tumore all'utero: la diagnosi precoce è fondamentale
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3 Giugno 2014 - 16.35


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di Desirè Sara Serventi

La diagnosi precoce ha un ruolo fondamentale, quando si parla di tumore dell’utero! Queste le parole dette dal dottor Luciano Cherchi, ginecologo di Cagliari che, nonostante la complessità dell’argomento in questione, parla in modo chiaro e preciso di come questo tumore si sviluppa e quali i sintomi e le cause. Con tono secco e deciso afferma che, non si può parlare di tumore dell’utero in senso generale, infatti, Cherchi asserisce che, “i tumori dell’utero, vanno distinti in base alla zona colpita, ecco perché vengono classificati i tumori che colpiscono direttamente il corpo dell’utero, da quelli che, invece, interessano la cervice uterina o collo dell’utero”.

Entrambi, hanno un’eziopatogenesi diversa, come diverso è anche l’iter diagnostico e terapeutico. Differenti anche le cause alla base della comparsa di questa tipologia di tumori, che, vanno a intaccare direttamente una delle parti più intime delle donne. “ Per i tumori del corpo dell’utero, è riconosciuta principalmente una stimolazione ormonale, anche se questa non è l’unica causa, perché, può avere un ruolo principale anche la componente genetica e la predisposizione familiare, senza escludere in alcuni casi, alcune malattie metaboliche”, afferma dottor Cherchi e spiega che, il discorso si fa ovviamente diverso per quanto concerne, invece, il tumore della cervice uterina. “ Il tumore alla cervice uterina, nasce principalmente da un insulto che può essere virale o infiammatorio, soprattutto poi, se si tratta d’infiammazioni croniche trascurate”.

A parere dell’esperto ultimamente si fa molto pressante l’infezione virale da HPV, cioè, dal Papilloma Virus, che essendo una trasmissione di tipo sessuale, si contrae con rapporti non protetti o a rischio. I tumori dell’utero, variano per quel che riguarda la loro evoluzione, questo, quanto detto dal ginecologo, che concisamente dice “ il tumore del corpo dell’utero tende a rimanere più confinato all’interno dell’organo e, quindi, se riconosciuto in tempo, è più facilmente guaribile”. Più complicato, invece, il discorso che riguarda il tumore della cervice. Come sostiene il medico, con tono serio “ il tumore del collo dell’utero per una situazione di drenaggio e contiguità ha maggiore possibilità di sconfinare”.

Cherchi evidenzia che, alla base di tutto c’è sempre un discorso di prevenzione che non bisogna mai sottovalutare e sostiene l’importanza delle campagne di screening “ il tumore della cervice, riconosce la prevenzione primaria nell’esecuzione del Pap Test ed eventualmente della colposcopia, mentre, i tumori del corpo dell’utero, riconoscono la loro diagnosi attraverso il controllo ecografico”. E dal punto di vista sintomatologico, quale, il campanello d’allarme che evidenzia che qualcosa non sta andando per il verso giusto? Prontamente Cherchi risponde “ questi tumori possono manifestarsi in maniera eclatante, o rimanere misconosciuti fino a degli stadi tumorali avanzati”. Ecco perché il ginecologo consiglia di prestare particolare attenzione alla comparsa dei sintomi sospetti e fa luce sulle avvisaglie più caratteristiche e indicative, quale il sanguinamento uterino, che può assumere caratteristiche diverse, che vanno da delle semplici perdite a delle vere e proprie emorragie e ribadisce che la tempestiva è molto importante perché offre la possibilità di trattare alcuni sintomi della malattia e permette di pianificare una terapia idonea. Aggiunge che, “ per quel che riguarda il tumore al collo dell’utero, è consigliata una biopsia allargata sulla cervice, mentre, per il tumore al corpo dell’utero, la fase diagnostica prevede un raschiamento o meglio ancora un’isteroscopia”.

Ovviamente la diagnosi tardiva capovolge la situazione, perché, come dichiara Luciano Cherchi se c’è già stata una diffusione del processo neoplastico per continuità e contiguità o peggio per via linfatica, il discorso deve essere affrontato da un’equipe di specialisti che, seduti a tavolino decideranno tutte le possibili terapie e interventi, secondo il caso in questione. Dr. Cherchi, si mostra in ogni caso abbastanza positivo perché le donne rispondono positivamente alla diffusione degli elementi preventivi e con soddisfazione, sostiene che, le casistiche dei tumori del corpo e, del collo dell’utero, risultano, nettamente in regressione, perché sono delle forme che se prese in tempo sono assolutamente curabili. La parola da tener sempre presente è, prevenzione, ovviamente!

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