Renzi vuole entrare nel Campo Largo e ultimamente le critiche a destra sono aumentate. «Questa questione dei veti è imbarazzante, ma non è un problema nostro: noi ci stiamo, quando ci chiamano, a ragionare sui contenuti. Se il Pd ha voglia di discutere, ci stiamo».
Così, il leader di Italia Viva, Matteo Renzi in un’intervista al Foglio a tutto campo aggiornata dopo le dimissioni del ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano.
Sarebbe contento se Elly Schlein dovesse organizzare un pranzo con Giuseppe Conte, il leader di Avs, tutto il centrosinistra? «C’è ancora un po’ di tempo – risponde – facciamo le cose con calma. Il punto è: se ragioniamo dal punto di vista strettamente politico, è evidente che quella è l’unica soluzione. Se vuoi vincere devi metterti con quelli che non la pensano come te. Noi dobbiamo recuperare le dimensioni del sogno: basta litigare sul passato».
Per Renzi, «la vera sfida oggi – quella di Kamala Harris, quella che Starmer ha vinto – è il ceto medio». Quanto al caso Sangiuliano afferma: «Ci dice che abbiamo avuto un ministro della Cultura che ha portato per due anni la sua tracotante arroganza in giro per l’Italia» e aggiunge: «Ci dice che questo è il governo dell’amichettismo». Quanto a Raffale Fitto dice: «È un sincero democratico, un democristianone di lungo corso. È una persona per bene, è una persona seria. Allora io non posso accettare che la famiglia politica di cui faccio parte attacchi Fitto per un pregiudizio ideologico e nessuno in Italia lo difenda».
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