Francesco Boccia: "Il centrosinistra ora è più forte, l'alternativa alla destra può nascere solo intorno al Pd"
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Francesco Boccia: "Il centrosinistra ora è più forte, l'alternativa alla destra può nascere solo intorno al Pd"

Boccia: "Il centrosinistra italiano esce delle elezioni Europee rafforzato. La somma dei partiti che componevano l'alleanza del 2022 è aumentata di oltre 1 milione di voti, grazie al successo di PD e AVS".

Francesco Boccia: "Il centrosinistra ora è più forte, l'alternativa alla destra può nascere solo intorno al Pd"
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11 Giugno 2024 - 09.19


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Francesco Boccia, capogruppo del Pd al Senato, in un’intervista al Corriere della Sera commenta le elezioni Europee, confermando ancora una volta che una possibile alleanza a Strasburgo con la destra è da escludere nella maniera più assoluta.

«Confermiamo di non voler i loro voti in Europa. Abbiamo un’idea di Europa profondamente alternativa e le condizioni del manifesto firmato a Berlino il 4 maggio sono chiare: niente accordi con i nazionalisti. I Socialisti mantengono sostanzialmente i numeri di cinque anni fa e si rafforzano nel sud dell’Europa e questo è un segnale per la centralità del Mediterraneo che va fatto pesare molto anche dentro le dinamiche del prossimo Parlamento Europeo. E la delegazione del Pd è la prima del gruppo del Pse, una responsabilità importante. Quanto a Meloni, è forte, ma non è più forte il suo governo, che non esce affatto rafforzato da questo voto».

«Il nostro voto al Sud ci dice che l’autonomia differenziata leghista non piace. In Parlamento vedremo che la maggioranza su questo è divisa. E se Giorgia Meloni volesse dare un segnale di dialogo farebbe bene a bloccare lo scambio e a fermare anche il premierato». 

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«La crescita del Pd è comunque essenziale in un Paese che altrimenti sarebbe già nelle mani di Giorgia Meloni. Schlein e tutto il partito hanno ottenuto un risultato importante. E lo hanno raggiunto facendo politica: se una forza progressista e di sinistra, in una fase in cui le diseguaglianze sociali aumentano, parla di sanità pubblica e di salario minimo, battendo l’Italia in lungo e largo, con candidature forti e plurali, i risultati arrivano».

«Il centrosinistra italiano esce delle elezioni Europee rafforzato. La somma dei partiti che componevano l’alleanza del 2022 è aumentata di oltre 1 milione di voti, grazie al successo di PD e AVS. E se aggiungiamo ai voti di questa alleanza, quelli dei partiti moderati, del movimento di Santoro e dei 5 stelle, il totale è superiore ai consensi ottenuti dalla destra. Noi abbiamo sempre e solo lavorato per l’unità della coalizione nel Paese e in Parlamento. Le leadership non si decidono a tavolino: le decidono gli elettori. Noi, per parte nostra, continueremo testardamente a unire il fronte dei progressisti e dei liberaldemocratici per battere la destra a guida Meloni».

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«Meloni, in valore assoluto, ha perso voti dalle politiche, ma è indubbio che abbia consolidato la sua leadership nella destra italiana. È lei la loro leader indiscussa ma proprio questo è il suo limite. In due anni ha governato da capo partito e non da presidente del Consiglio, pensando solo agli italiani di destra, come se non esistesse il resto d’Italia che rappresenta più della sua stessa coalizione. E in ogni caso la distanza tra PD e FdI si è molto ridotta. Per una volta i segnali italiani sono una speranza per l’Europa. Certo ancora deboli, ma sta all’opposizione trovare una strada che raccolga il consenso per rendere possibile un’alternativa, che può nascere solo attorno al Pd». 

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