Europee, Ignazio Marino si candida con Avs: "Curioso di vedere Elly Schlein come si comporterà sulla corsa al riarmo"
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Europee, Ignazio Marino si candida con Avs: "Curioso di vedere Elly Schlein come si comporterà sulla corsa al riarmo"

Ignazio Marino: "Elly Schlein mi sembra una donna molto articolata nell'esprimere il suo pensiero, ma conta come traduci le tue parole in voti. Non contano le dichiarazioni sui giornali, quanto quelle in parlamento"

Europee, Ignazio Marino si candida con Avs: "Curioso di vedere Elly Schlein come si comporterà sulla corsa al riarmo"
Ignazio Marino
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4 Aprile 2024 - 14.52


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Ignazio Marino ha presentato la propria candidatura per le prossime elezioni Europee nelle file di Avs. L’ex sindaco di Roma ha esposto il suo programma che si concentrerà soprattutto su migranti e ambiente.

«Se sarò eletto una delle questioni nelle quali mi voglio impegnare è quella della gestione della immigrazione, insistendo perché vengano davvero cambiati gli accordi di Dublino. Nel nostro Paese ci sono dieci Cpr che sono esattamente uguali agli Ospedali psichiatrici giudiziari sui quali lavorai quando ero senatore, e non possiamo trattare persone che scappano dalla guerra e dalla povertà in questo modo. Non si possono costruire muri, ci vogliono idee diverse condivise con tutto il continente europeo. Credo che sia giusto fare questo passo per cercare di dare una mano».

«Elly Schlein mi sembra una donna molto articolata nell’esprimere il suo pensiero, ma conta come traduci le tue parole in voti. Non contano le dichiarazioni sui giornali, quanto quelle in parlamento. Voglio vedere come si porranno rispetto all’aumento del due per cento di Pil sulle armi e rispetto ai trecento miliardi in meno nella sanità dal 2002 ad oggi».  

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«Quando tornai negli Usa a fare il mio mestiere di chirurgo feci promettere a una mia amica di spararmi al polpaccio con una pistola di piccolo calibro, che fa solo tanto male, se mi fossi candidato di nuovo. Ma osservando quello che sta accadendo nel pianeta ho fatto delle mie riflessioni. La prima è stata domenica 11 febbraio del 2024, il giorno del Superbowl».

«Il Senato Usa normalmente non si riunisce di domenica, invece in una giornata di distrazione di massa ha votato lo stanziamento di 85 miliardi di dollari, di cui 60 per le armi all’Ucraina, 15 per le armi a Israele, 10 all’assistenza alle popolazioni colpite. Mi è capitato di rileggere le parole del cardinale Martini quando andai a trovarlo nel 2007 a Gerusalemme».

«Se ciascun popolo guarderà solo al proprio dolore allora prevarrà sempre la rappresaglia e la vendetta. Dare voce al dolore altrui è premessa di una politica di pace. Come possiamo accettare che di fronte alla terribile e inescusabile violenza del 7 ottobre la risposta siano 33mila vittime civili, addirittura duemila bambini che hanno perso almeno un arto come si fa a riconciliare? E’ invece quello che dobbiamo cercare, la soluzione non è inviare armi. Questo alimenta odio e vendetta. E l’Europa che fa? Ci troviamo con gli Usa in campagna elettorale tra due persone che termineranno il loro mandato da ottuagenari, in Asia governano autocrati che non conoscono le regole o non vogliono conoscere le regole della democrazia. L’Europa è come un vaso di coccio, oggi cerca appoggi e alleanze quando invece potrebbe essere una guida». 

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«La questione ambientale è drammatica: nel 2060 una città come Miami avrà il 60% del territorio sott’acqua. Con il Covid dei medici sono stati costretti a scegliere chi intubare perché non c’erano abbastanza posti in terapia intensiva. E il governo si accorda per costruire due sommergibili al costo di 1,3 miliardi, soldi con i quali si potrebbero creare 13mila letti di terapia intensiva. Credo che tutti debbano fare uno sforzo, credo che in questo Paese ci sia una maggioranza di persone che vuole la scuola pubblica, la sanità pubblica, che invece di vedere un ponte, e io non sono contrario alla tecnologia, preferisce però vedere che il terreno e le case non franano quando piove un po’ di più».

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