Salario minimo, Renzi: "Chi fa proposte irrealizzabili strumentalizza i poveri"
Top

Salario minimo, Renzi: "Chi fa proposte irrealizzabili strumentalizza i poveri"

Salario minimo, Renzi: «Come si combatte davvero la povertà? Servono leggi, non slogan. Guardate le accuse populiste di chi mi dice: non sei andato all'incontro sul salario minimo perché a te dei poveri non interessa».

Salario minimo, Renzi: "Chi fa proposte irrealizzabili strumentalizza i poveri"
Matteo Renzi
Preroll

globalist Modifica articolo

24 Agosto 2023 - 09.55


ATF

Matteo Renzi continua a voler mettere i bastoni tra le ruote dell’opposizione in merito alla proposta di legge sul salario minimo. Con un lungo post su twitter, l’ex segretario del Pd è tornato a criticare la proposta unitaria.

«Come si combatte davvero la povertà? Servono leggi, non slogan. Guardate le accuse populiste di chi mi dice: non sei andato all’incontro sul salario minimo perché a te dei poveri non interessa. Chi fa proposte irrealizzabili non si interessa dei poveri: li strumentalizza. Chi scrive una legge come quella sul reddito di cittadinanza, vera manna per i truffatori e per chi vive di voto di scambio, non si interessa dei poveri: li strumentalizza. Chi l’11 agosto fa passerelle sui TG ma poi rimanda la palla al Cnel, cioè all’organismo più inutile della storia, non si interessa dei poveri: li strumentalizza. Chi firma una proposta di legge in cui il salario minimo ha bisogno di un fondo pubblico pagato dal contribuente italiano, non si interessa dei poveri: li strumentalizza».

«Combatte la povertà, invece, chi aumenta i salari abbassando le tasse sul lavoro. Perché gli altri comunque uno stipendio buono lo portano a casa e va aiutato il ceto medio a non scendere sotto la soglia della povertà. Combatte la povertà chi chiede il Mes sanitario per abbattere le liste d’attesa. Perché gli altri comunque possono accedere alla sanità privata, sono i poveri che attendono mesi per i risultati di una biopsia. Combatte la povertà chi crea le condizioni perché aumentino i posti di lavoro. Aiutare le aziende ad assumere non significa sostenere `i padroni´, ma significa combattere la povertà. E per non avere stipendi da fame, la soluzione è detassare integralmente tutti i denari che vanno negli stipendi degli operai, degli impiegati, del ceto medio».

«Combatte la povertà chi fa politica, non chi si accontenta di slogan. Il dibattito sul reddito di cittadinanza e il salario minimo è figlio dello stesso impianto culturale non a caso marchio di fabbrica dei Cinque Stelle. Chi vuole combattere la povertà abbassa le tasse alle imprese, aumenta gli investimenti in cultura e sanità, chiude la stagione dei sussidi. In una parola: chi vuole combattere la povertà fa politica, non si limita agli slogan».

Native

Articoli correlati