Paglia, tenente della Folgore: "Ma quali fascisti e omofobi, tra noi anche militari di sinistra"
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Paglia, tenente della Folgore: "Ma quali fascisti e omofobi, tra noi anche militari di sinistra"

Gianfranco Paglia, tenente della Folgore: «Non mi sognerei mai di chiedere a un militare che orientamento sessuale ha. Valutiamo la prestanza fisica, la tenuta mentale, mica l'orientamento sessuale».

Paglia, tenente della Folgore: "Ma quali fascisti e omofobi, tra noi anche militari di sinistra"
Il tenente colonnello Gianfranco Paglia
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23 Agosto 2023 - 12.18


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Il tenente colonnello della Folgore Gianfranco Paglia, ex parlamentare Pdl, difende l’Esercito dopo le polemiche suscitate da alcune frasi del libro del generale Vannacci. In un’intervista a La Repubblica, Paglia ha voluto puntualizzare alcuni concetti.

«L’Esercito non è omofobo né razzista, certe considerazioni mi fanno imbestialire. Noi militari andiamo ovunque, senza porci il tema del colore della pelle o della religione. Anzi, cerchiamo sempre di conoscere i costumi del luogo e di lavorare col massimo della professionalità». 

«Non mi sognerei mai di chiedere a un militare che orientamento sessuale ha. Valutiamo la prestanza fisica, la tenuta mentale, mica l’orientamento sessuale».

«Dell’etichetta del paracadutista fascista ne ho le scatole piene. I parà onorano il giuramento reso, onorano il basco amaranto. Tra noi c’è anche gente di sinistra, altri che hanno votato M5s. Non è mai stato un problema. Anche perché quando stiamo tra di noi è difficile che si affrontino argomenti politici. Si parla d’altro».

Rispetto ai passaggi più discussi del libro di Vannacci, Paglia afferma: «Ho amici di ogni religione e tendenze sessuali e le reputo persone normali. Con opinioni diverse dalle mie, che però rispetto». Ne condanna le idee? «Ognuno di noi ha le proprie idee. E’ un’opinione sua».

«Se le affermazioni hanno violato il codice disciplinare sarà sanzionato. Ma non è la politica che deve giudicare noi militari. Nemmeno ho letto il libro. E non lo leggerò, ne ho già sentite troppe».

 Paglia racconta di conoscere Vannacci da anni: «Ha comandato la Brigata, ha dimostrato grande professionalità; una persona colta, se ha ritenuto di esprimere i propri pensieri era certamente consapevole che avrebbe scatenato alcune polemiche, forse non così tante».  

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