Un filosofo e un grande pensatore. «Oggi si è spento un faro per la sinistra e non solo per quella italiana: Mario Tronti. La sua vita e il suo pensiero sono stati sino all’ultimo spesi alla ricerca delle forze, delle domande, dei soggetti sociali, culturali e politici in grado di spingere il corso della storia nella direzione della liberazione individuale e collettiva dell’uomo. Lo ha fatto senza dogmatismi e in modo spregiudicato. Il suo sguardo, infatti, si è rivolto a ogni ambito dell’umano, alla società e al lavoro in particolare, alla scienza e alla tecnologia, alla religione».
Lo scrive sui social il deputato Pd Andrea Orlando.
«Nonostante l’enorme seguito della sua elaborazione in alcuni passaggi storici, non si è mai arroccato nelle sue acquisizioni, ha saputo discutersi e ripartire. Non ha mai piegato la realtà alle sue idee – sottolinea – ma ha cercato di fare sempre il contrario, facendo i conti con le cose che cambiano, con i limiti dei soggetti collettivi e delle organizzazioni politiche, rifiutando sempre l’approssimazione, la superficialità e i luoghi comuni che hanno progressivamente connotato la politica e il discorso pubblico. È stato un militante appassionato e rigoroso anche perché per lui la ricerca e il sapere non potevano mai venir meno alla loro funzione trasformativa e civile. Ho avuto la fortuna e l’onore di conoscerlo, di godere della sua stima, di ascoltare i suoi suggerimenti. In un mondo che si fa ogni giorno più complesso – conclude l’esponente dem – siamo oggi davvero tutti più poveri. Aveva scritto a proposito di Berlinguer: «Si conoscono bene solo gli uomini che non sono niente di diverso da quello che appaiono. Per chi possiede un di più di vita interiore la comprensione è lenta, lunga, e soprattutto postuma». Credo che questa considerazione varrà anche per lui».
