Strage di Bologna, Bersani: "Giorgia Meloni non merita il rispetto degli italiani"
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Strage di Bologna, Bersani: "Giorgia Meloni non merita il rispetto degli italiani"

«C'è una saldatura della verità storica, politica e giudiziaria. Se una persona non è in grado di riconoscerla, non merita in rispetto degli italiani, quand'anche fosse presidente del Consiglio».

Strage di Bologna, Bersani: "Giorgia Meloni non merita il rispetto degli italiani"
Pierluigi Bersani
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4 Agosto 2023 - 09.50


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Pierluigi Bersani, in un’intervista a La Stampa, ha commentato le parole di Giorgia Meloni nel giorno della commemorazione delle vittime della strage di Bologna. Un discorso che non ha minimamente pronunciato la parola ‘neofascista’. «C’è una saldatura della verità storica, politica e giudiziaria. Se una persona non è in grado di riconoscerla, non merita in rispetto degli italiani, quand’anche fosse presidente del Consiglio».

«Il 2 agosto 1980 ero un giovane assessore ai Servizi sociali in Emilia-Romagna da 15 giorni. Mi precipitai in stazione e vidi un’Apocalisse senza confusione. Resistendo alla curiosità i bolognesi avevano fatto un cordone umano per consentire alle ambulanze di passare. Un’Apocalisse ordinata, come solo a Bologna può succedere. Ricordo che, già allora, chi era lì aveva capito: sono stati i fascisti, dicevano».

Riguardo alla frase di Mattarella: `La matrice neofascista è stata accertata nei processi´, Bersani afferma: «Quando ho sentito leggere dal palco il suo comunicato, mi sono venute le lacrime agli occhi. Ci sono voluti 43 anni perché un presidente della Repubblica certificasse quello che avevo sentito quel mattino».

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Sulle commissioni parlamentari, dalle stragi, al Covid, fino all’operato dell’ex presidente Inps Tridico, Bersani ribadisce: «Anche su questo Mattarella ha parlato chiaro. Assistiamo al tentativo di superare la verità giudiziaria virando su una verità politica. Quando poi si pensa a una Commissione su una persona, come non sentire un vago sentore di manganello?».

ll salario minimo è l’occasione per Pd e Cinque stelle di fare fronte comune? «Ma anche Calenda! Basterebbe manifestare l’intenzione di costruire un’alternativa. Individuare due o tre temi su cui siamo d’accordo: stanno disarticolando la sanità pubblica universalistica, la vogliamo difendere insieme?». Calenda sì e Renzi no? «Renzi sta andando dove lo ha sempre portato il cuore, lontano dalla sinistra», ha aggiunto Bersani 

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