D'Amato spiega l'addio: "Il Pd ormai è schiacciato sulle posizioni del M5s"
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D'Amato spiega l'addio: "Il Pd ormai è schiacciato sulle posizioni del M5s"

Alessio D'Amato racconta il suo addio al Pd: "Un mese di silenzio assordante in cui non ho ricevuto risposte. Per questo ho dovuto prendere atto che per me, in quel Pd, non c'era più spazio".

D'Amato spiega l'addio: "Il Pd ormai è schiacciato sulle posizioni del M5s"
Alessio D'Amato
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18 Luglio 2023 - 12.03


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Alessio D’Amato è tornato sulla sua decisione di lasciare il Pd, una scelta ufficializzata nelle scorse ore ma partorita già da diverse settimane. In un’intervista a Il Messaggero, l’ex assessore della giunta Zingaretti ha spiegato i motivi del suo approdo ad Azione.

«E’ passato un mese da quando ho sollevato il problema di un Pd troppo schiacciato sulle posizioni dei Cinquestelle. Un mese di silenzio assordante in cui non ho ricevuto risposte. Per questo ho dovuto prendere atto che per me, in quel Pd, non c’era più spazio».

«In queste settimane non ho ricevuto alcuna chiamata dalla segreteria del Pd», aggiunge. Andarsene dal partito per lui è «una decisione sofferta che non ho preso a cuor leggero. Ma il mio avversario rimane la destra al governo, non Elly Schlein. Ho posto un tema politico. Sul quale non ho ricevuto risposte. Per costruire una alternativa all’attuale governo bisogna avere il coraggio di imporre una seria agenda riformista».

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Il «`ma anche´ non funziona, non si può tenere insieme tutto e il contrario di tutto. Non si possono avere incertezze sul fatto che a Roma vada realizzato il termovalorizzatore, che esiste in tutte le altre capitali europee. N si può dubitare che sia un bene cancellare l’abuso d’ufficio, come chiedono tutti i sindaci del Pd. Serve chiarezza e concretezza».

La linea del Pd «in questo momento è subalterna a quella di M5S. Così però si parla soltanto a un pezzo di societá e se ne ignora un altro». D’Amato non dá patenti di riformismo ma «è evidente che in questi mesi Azione è stata l’unica a occuparsi, dall’opposizione, di temi concreti. E se c’è qualcosa che la pandemia ci ha insegnato, è che la politica per risolvere i problemi dev’essere pragmatica».

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