Aborto, D'Elia (Pd): "45 anni fa la Legge 194, oggi dobbiamo ancora batterci per le donne"
Top

Aborto, D'Elia (Pd): "45 anni fa la Legge 194, oggi dobbiamo ancora batterci per le donne"

D'Elia (Pd): "45 anni fa veniva approvata la Legge 194. L'aborto sicuro e legale è stato possibile grazie al movimento delle donne, che lo ha reso oggetto di discussione pubblica, togliendolo dall'ombra della clandestinità".

Aborto, D'Elia (Pd): "45 anni fa la Legge 194, oggi dobbiamo ancora batterci per le donne"
Preroll

globalist Modifica articolo

22 Maggio 2023 - 10.26


ATF

Cecilia D’Elia, senatrice Pd e portavoce nazionale della conferenza delle democratiche, in una nota ufficiale ha celebrato il 45esimo anniversario dell’approvazione della Legge 194, che regola l’aborto. Una legge che, secondo l’esponente del Pd, oggi va ancora difesa.

«Oggi è un anniversario molto importante: 45 anni fa veniva approvata la Legge 194. L’aborto sicuro e legale è stato possibile grazie al movimento delle donne, che lo ha reso oggetto di discussione pubblica, togliendolo dall’ombra della clandestinità».

«La legge 194 è il frutto del dibattito politico e parlamentare che si aprì nel Paese, che dovette riconoscere alle donne il diritto di scelta. Da quel lontano 1978 ad oggi gli aborti sono diminuiti in modo costante negli anni. Eppure l’applicazione di questa legge è sempre stata difficile, spesso boicottata. Non solo per i numeri dell’obiezione di coscienza, ma per una cultura che ancora stigmatizza e vuole colpevolizzare le donne per le loro scelte, per le politiche di regioni che non applicano le linee guida sull’aborto farmacologico, costringendo al ricovero chi vi ricorre».

Leggi anche:  Aborto, De Biase (Pd): "Il governo Meloni vuole torturare psicologicamente le donne"

«A 45 anni da quella approvazione c’è perciò ancora molta strada da fare: c’è bisogno di rafforzare una cultura del rispetto delle scelte femminili in tema di procreazione, c’è bisogno di garantire l’accesso all’aborto farmacologico al posto di quello chirurgico in tutte le regioni, esattamente come previsto dalle linee guida nazionali, c’è da battersi per il pieno riconoscimento dell’autodeterminazione delle donne e il rispetto della loro salute sessuale e riproduttiva».

Native

Articoli correlati