Aborto, 46 anni fa veniva approvata la 194, oggi la destra vuole smontarla: intanto Vannacci aderisce ai Pro Vita
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Aborto, 46 anni fa veniva approvata la 194, oggi la destra vuole smontarla: intanto Vannacci aderisce ai Pro Vita

La onlus «Pro Vita & Famiglia» ha presentato in Senato il suo Manifesto Valoriale che ha al suo primo punto l'impegno per "la difesa della vita umana". Aderisce anche Vannacci.

Aborto, 46 anni fa veniva approvata la 194, oggi la destra vuole smontarla: intanto Vannacci aderisce ai Pro Vita
Roberto Vannacci
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22 Maggio 2024 - 10.18


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La legge 194 sull’interruzione di gravidanza compie 46 anni e non è mai stata così in pericolo, a causa delle mire del governo Meloni e di molti esponenti della destra italiana. La onlus «Pro Vita & Famiglia» ha presentato in Senato il suo Manifesto Valoriale che ha al suo primo punto l’impegno per «la difesa della vita umana e contrasto all’introduzione dell’aborto come valore comune nella Carta dei Diritti fondamentali dell’Unione Europea».

Un Manifesto al quale ha aderito, tra gli altri, Roberto Vannacci, che dichiara in collegamento online di averlo firmato «convintamente» visto che si tratta di valori «fondanti» e di essere pronto, nel caso in cui lui riuscisse ad arrivare al Parlamento europeo, al «sabotaggio» di «chi non la pensa come noi».

La conferenza stampa è stata promossa dal capogruppo di Fratelli d’Italia al Senato Lucio Malan che ha illustrato il `Manifesto´ insieme a Jacopo Coghe, portavoce di Pro Vita & Famiglia, e Antonio Brandi che è il presidente della Onlus. Durante l’incontro con la stampa hanno preso la parola alcuni dei candidati alle Europee che hanno aderito al Manifesto, tra cui, oltre a Vannacci, anche il leghista Claudio Borghi che ha lanciato l’appello «a vigilare «perché «chi non la pensa come noi usa modi subdoli», come «i nomi che danno ai provvedimenti».

Tra gli altri punti del Manifesto ci sono il «sostegno economico alla famiglia e alla vita nascente, il contrasto all’utero in affitto la promozione alla libertà educativa dei genitori e opposizione all’ideologia gender e all’agenda Lgbtq+ in particolare nelle scuole, difesa dei risparmi delle famiglie dalle politiche green fondate su un ambientalismo radicale anti-natalista, contrasto all’iper-digitalizzazione dei minori con maggiore regolamentazione dell’uso degli smart-phone e dei social network».

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