Landini (Cgil): "Dal governo nessuna apertura, pronti alla mobilitazione in ogni modo"
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Landini (Cgil): "Dal governo nessuna apertura, pronti alla mobilitazione in ogni modo"

Landini (Cgil): "Aperture da parte del governo non ci sono. Penso che dobbiamo proseguire la nostra mobilitazione, non può fermarsi il 20 maggio, e non dobbiamo escludere alcuno strumento".  

Landini (Cgil): "Dal governo nessuna apertura, pronti alla mobilitazione in ogni modo"
Il segretario della Cgil Maurizio Landini
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16 Maggio 2023 - 10.58


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Maurizio Landini, segretario generale della Cgil, ha confermato la mobilitazione per protestare contro i provvedimenti del governo Meloni, che sembra aver chiuso qualsiasi spazio di trattativa con le parti sociali. 

«Sabato 20 saremo a Napoli e ci sarà anche una manifestazione in Sardegna. Ad oggi non ci sono aperture dal governo, per questo continuiamo a manifestare. Ad oggi non c’è nessun tavolo di trattativa e questa è una cosa grave, che va cambiata. Il governo si è limitato a convocarci di domenica sera» prima del decreto del primo maggio. 

«Manifestazioni che stanno avendo un grande successo. Mi aspetto una grande manifestazione anche sabato a Napoli», aggiunge Landini a Rai 3. Serve «un cambiamento, non logiche vecchie», rimarca ancora evidenziando tra l’altro la richiesta di «una vera riforma fiscale e delle pensioni per dare anche un futuro ai giovani».

«Siamo in piazza insieme, abbiamo piattaforme unitarie. Finora risposte da parte del governo non ci sono. Penso che dobbiamo proseguire la nostra mobilitazione, non può fermarsi il 20 maggio, e non dobbiamo escludere alcuno strumento».  

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«Non siamo contrari al salario minimo, ma diciamo che in Italia bisogna farlo valorizzando la contrattazione collettiva. Stiamo chiedendo una legge sulla rappresentanza che dia valore generale ai contratti nazionali che oggi non ce l’hanno». 

«Oggi ci sono tantissimi contratti pirata, vanno estesi tutti i diritti dei contratti a tutte le forme di lavoro autonomo e dipendente. E dentro questo schema si deve sancire una quota oraria sotto la quale nessuno deve essere pagato», ha aggiunto Landini. 

«Ci sono contratti da 8-10 anni che non vengono rinnovati. Bisogna non solo che il Governo agisca per far rinnovare quei contratti, ma bisogna stabilire anche delle regole: le imprese che non li rinnovano non hanno gli sgravi fiscali e non possono concorrere alle gare di appalto pubblico».

«Se dopo un anno non si rinnova il contratto ci devono essere delle sanzioni rispetto il fatto che si sta violando una norma fondamentale. Di tutto questo però non si sta parlando. Anzi, lo stesso Governo, che è controparte, non ha messo un euro per il rinnovo del contratto dei lavoratori pubblici, che va dalla scuola alla sanità. Quindi, dà un’indicazione esattamente contraria di quello che si dovrebbe fare. Con i livelli di inflazione e l’abbassamento dei salari il rinnovo dei contratti è uno degli strumenti da mettere in campo insieme a una vera riforma fiscale».

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