Salvini interviene sul 25 aprile con parole sgraziate e prive di dignità politica
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Salvini interviene sul 25 aprile con parole sgraziate e prive di dignità politica

Dopo aver definito la Resistenza un derby tra comunisti e fascisti ora Salvini attacca chi crede di essere l'unico depositario della storia.Lui sta dalla parte dei revisionisti

Salvini interviene sul 25 aprile con parole sgraziate e prive di dignità politica
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25 Aprile 2023 - 19.54


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Salvini, come sempre, è un propalatore di parole prive di dignità politica, anche in considerazione del fatto che il capo della Lega è una banderuola che segue il vento che gira.

Da comunista padano a nazionalista di destra italiano, da contrario al ponte sullo stretto a difensore del ponte sullo stretto, da menefreghista della Resistenza a sostenitore di una non si sa bene quale unità.

Salvini era quello che diceva in maniera sprezzante: “Siamo nel 2019 e mi interessa poco il derby fascisti-comunisti”

E invece occhi ha detto durante un appuntamento elettorale a Cinisello Balsamo in provincia di Milano: «Il 25 aprile è un giorno che spero nel futuro unirà gli italiani nel nome della democrazia mentre c’è ancora qualche nostalgico che pretende di essere l’unico depositario della storia di questo Paese». 

Infatti non c’è un unico depositario della storia. Ma c’è la storia. Ossia quella cosa che i mistificatori fascisti, post-fascisti e di estrema destra hanno sempre cercato di fare dando ragione a Mussolini e denigrando la lotta partigiana. O come ha fatto nei giorni scorsi La Russa su via Rasella in una ricostruzione piena di sfondoni storici.

Leggi anche:  Dividere i partigiani tra 'buoni' e 'cattivi': l'ultima disperata ridotta del revisionismo fascista e sovranista

Se poi per Salvini il 25 aprile è un derby tra fascisti e comunisti, ossia se stanno sullo stesso piano i criminali e chi lotta per la libertà di quale unità parla?

La storia ha già parlato. C’è stata una dittatura criminale, c’è stato un duce codardo che ha mandato l’Italia in guerra e poi ha cercato di fuggire come un codardo travestito da tedesco e ci sono stati giovani e meno giovani, donne anziani, militari, carabinieri, finanziari, poliziotti, comunisti, socialisti, liberali, azionisti, cattolici e perfino monarchici che hanno preso le armi per liberare l’Italia dall’occupazione nazista e dalla dittatura fascista.

Persone che hanno ridato all’Italia quella dignità che Salvini non sa nemmeno dove sia di casa.

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