Occhetto: "Costruiamo un movimento per la pace, basta con le divisioni interne"
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Occhetto: "Costruiamo un movimento per la pace, basta con le divisioni interne"

Achille Occhetto: «Fermiamo questa diatriba almeno per un anno e costruiamo insieme un serio movimento per la pace. Da mesi assisto con sgomento alle profonde divisioni dentro il Movimento per la pace».

Occhetto: "Costruiamo un movimento per la pace, basta con le divisioni interne"
Achille Occhetto
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3 Aprile 2023 - 11.24


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Achille Occhetto, in un’intervista a La Repubblica, parlando del nuovo corso del Pd di Elly Schlein ha sottolineato l’importanza di ricostruire un movimento pacifista che possa fare la differenza sul palcoscenico italiano e internazionale.

«Fermiamo questa diatriba almeno per un anno e costruiamo insieme un serio movimento per la pace. Il compito della sinistra e delle forze politiche più avvedute è far capire che bisogna cambiare l’ordine mondiale e affrontare una serie di questioni che vanno oltre noi, ingaggiano i leader del pianeta e le Nazioni unite. Cui vanno riconsegnati i poteri di intervento previsti nella carta fondativa e va affidato il monopolio della forza per il rispetto della legalità internazionale, sottraendo tale funzione alle alleanze militari». 

«Da mesi assisto con sgomento alle profonde divisioni dentro il Movimento per la pace, tema che viene trattato strumentalmente perfino fra i competitori interni alla stessa area politica», afferma. 

«Il presidente del M5S non può ogni volta alzarsi e dire, al governo come al Pd, voi state mandando l’Italia in guerra», precisa Occhetto parlando delle posizioni di Conte, spiegando quindi: «L’invio delle armi a Kiev è deciso da tempo e l’Italia, inserita in un sistema di alleanze internazionali, non può tirarsi indietro: non solo non servirebbe a niente, tanto le forniture militari arriverebbero comunque da altre parti, ma finirebbe per isolare il Paese. Che non potrebbe più avere ruoli neppure nel processo di pace».

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«Certo non si può continuare a pensare che si può fare la pace solo quando la Russia smetterà di combattere. La guerra è entrata in una fase nuova: se dunque l’obiettivo è il cessate il fuoco e l’apertura di un negoziato io credo che tutte le forze di pace debbano fare un passo indietro sul terreno dello scontro per farne uno decisivo sulla definizione di un nuovo ordine internazionale».

«Siamo in uno stallo che si può sbloccare solo se si abbandonano i vecchi schemi. La vera questione da affrontare è la crisi del sistema basata sul fallimento degli accordi internazionali – sottolinea – a partire da quelli di Minsk, anche per responsabilità dell’Occidente».  

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