Bonaccini: "L'unità del Pd dipende da me ma anche da Elly Schlein"
Top

Bonaccini: "L'unità del Pd dipende da me ma anche da Elly Schlein"

Il presidente del Pd media con la segretaria Elly Schlein per scelta dei capogruppo: Schlein vorrebbe Boccia e Braga che l'hanno sostenuta

Bonaccini: "L'unità del Pd dipende da me ma anche da Elly Schlein"
Preroll

globalist Modifica articolo

25 Marzo 2023 - 19.13


ATF

Un Pd unito perché la divisione sarebbe un regalo alla peggiore destra che l’Italia abbia mai avuto. «Preservare lo spirito di unità e collaborazione» e questo «dipende da noi ma almeno altrettanto dalla segretaria». Stefano Bonaccini ha riunito i `suoi´ per fare il punto in vista dell’Assemblea dei parlamentari dem con la segretaria Elly Schlein di lunedì prossimo. «Un quadro chiaro ancora non c’è», ha ammesso il presidente dem dopo aver parlato in mattinata con la leader dem.

Il presidente del Pd ha illustrato la situazione (senza avviare il dibattito dopo il suo speech) perchè «nei giorni scorsi ho sentito numerosi di voi ed ho registrato i malumori che sono emersi anche in queste ore. Ho ritenuto di rappresentare questo quadro problematico ad Elly perché ne tenesse conto», ha spiegato. Malumori nati dopo che la segretaria ha fatto sapere di ritenere indispensabile avere due capogruppo «in linea», cioè Francesco Boccia al Senato e Chiara Braga alla Camera.

Su questo Bonaccini è stato chiaro con i suoi: «Costruire questa sintonia a me non pare così difficile se si fanno i passaggi giusti e non si calano dall’alto proposte chiuse e indiscutibili». Per questo, il presidente dem ha spiegato di essersi reso disponibile «anche nelle prossime ore a confrontarci per fare passi avanti in modo da arrivare a lunedì con un quadro più completo».

Ma il punto è che alla riunione dell’area Bonaccini una ventina dei parlamentari non si sono presentati. Nomi di primo piano come, tra gli altri, Marco Meloni, Enrico Borghi, Stefano Graziano, Anna Ascani, Matteo Mauri, Pina Picieno. Per loro è stata coniata l’etichetta di `Ulivisti 4.0´, di fatto l’ultima area interna nata nel Pd. «Ma ci sono altri parlamentari, che non hanno sostenuto Bonaccini, che condividono le nostre posizioni», ha spiegato un componente del gruppo.

«Mantenere la tensione unitaria», è il messaggio che hanno lasciato trapelare gli autori di questo `strappo´ interno prima della riunione. Un messaggio da recapitare, hanno spiegato in diversi, a tutti i `bonacciniani´ («dal primo all’ultimo»): «Non si va alla conta, perchè se si va alla conta si perde», è il ragionamento di un un senatore Ulivista 4.0 parlando dei capigruppo. Morale? Servirà un `extra time´ per scelte che sembravano già più che definite e che, come ha spiegato lo stesso Bonaccini, riguardano un «quadro complessivo». Cioè, «linea e i nuovi assetti nei gruppi e nella segreteria».

Certamente la questione capigruppo è in cima ai dossier, anche se dai contatti di queste ore non sembra emergere una discussione sui nomi (Boccia e Braga): «Ma bisognerà discutere anche di tutto il resto», come spiega un deputato che ha partecipato alla riunione con Bonaccini, lasciando intravedere tutt’altro che un disimpegno dell’area. Tra le ipotesi circolate nelle ultime ore, anche quella di una rosa di nomi che la della segretaria potrebbe proporre e da cui scegliere i capigruppo. «La sostanza? Si va verso Boccia e Braga capigruppo», è la sintesi `tranchant´ che fa a fine giornata un deputato vicino alla Schlein che sta seguendo il dossier. L’agenda, comunque, al momento prevedere sempre lunedì la plenaria dei parlamentari con la segretaria e poi le assemblee dei Gruppi.

Native

Articoli correlati